Bisogna “mettere più soldi nelle tasche degli italiani, soprattutto con i redditi bassi. Mi pare incredibile che nessuno ci sostenga su questa posizione”, continua a ribadire Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria. Recentemente ospitato in una trasmissione su Rai 3 ha aggiunto: “Sono anni che Confindustria sta facendo una battaglia per il taglio del cuneo fiscale contributivo. Il nostro è un Paese dove abbiamo più tasse sul lavoro e meno tasse sulle rendite finanziarie”. Due temi che Bonomi riporta anche direttamente alle dinamiche e alle opportunità della transizione digitale. A questo argomento dedica attenzione Il quotidiano il Sole 24 ore, con un articolo a firma di Nicoletta Picchio pubblicato lo scorso 13 giugno: «L’industria è un asset strategico. Se non comprendiamo questo rischiamo di farci veramente male. Dobbiamo mettere in campo un grande piano di investimenti per la Transizione 5.0 se vogliamo restare competitivi nei confronti dei due grandi poli, Usa e Cina, che hanno lanciato una sfida globale. Noi e l’Europa dobbiamo stanziare fondi importanti per stimolare le imprese». Carlo Bonomi continua a incalzare sulla necessità di una politica industriale che spinga le aziende ad investire. «Se non si percorre questa strada, questi sono i risultati», ha detto il presidente di Confindustria riferendosi agli ultimi dati sulla produzione industriale che, come dato tendenziale, è in calo da quattro mesi «un dato molto negativo».

Secondo Bonomi sarebbe di almeno 16 miliardi il taglio strutturale del cuneo fiscale da effettuare, che si tradurrebbero in 1.200 euro all’anno in più in busta paga. Anche l’attuazione del PNRR potrebbe portare benefici fondamentali al mercato del lavoro. Secondo il presidente di Confindustria le risorse che non si riescono a spendere dovrebbero essere destinate alle imprese per le transizioni: le aziende sarebbero in grado di attivare investimenti in breve tempo e in modo efficace, con effetti sul pil. Recuperando competitività, fondamentale per vincere sui mercati. In questa strategia di rafforzare la presenza internazionale la prossima settimana, il 21 giugno, Confindustria aprirà una sede a Washington, una grande «operazione paese di diplomazia economica», l’ha definita Bonomi, con un ambasciatore illustre, Leonardo da Vinci, simbolo del genio italiano: Confindustria porterà a Washington 12 tavole del Codice Atlantico.

Come ricorda Nicoletta Picchio nel suo articolo, Bonomi lavora con l’obiettivo di dare vita a una grande iniziativa di diplomazia economica: …è la capacità delle imprese italiane di rappresentare non interessi corporativi ma di tutto il paese. Con la cultura che diventa un ponte. Ripeto: sostenere l’industria è sostenere un asset strategico. La pandemia dovrebbe avercelo insegnato. Se vogliamo agganciare le transizioni, energetica, ambientale, digitale, l’industria è la soluzione: è l’industria che permette di fare ricerca, sviluppo, trovare nuove tecnologie». Quanto alla politica della Bce, la preoccupazione di Bonomi è che i rialzi possano portare alla recessione e non ci sta a sentire parlare dei cosiddetti extra profitti dell’industria: tra il 2019 e il 2022 il mol del manifatturiero italiano, ha spiegato, è sceso del -5%, mentre i salari sono saliti del +5 per cento.

Con l’accordo di fusione tra Vodafone e Ck Hutchison si apre una nuova stagione nello scenario delle Tlc europee. Insieme le due compagnie danno infatti vita al più grande operatore del Regno Unito, uno dei maggiori nel continente. Previsti investimenti da 11 miliardi di sterline in dieci anni. La newco di cui Vodafone deterrà il 51% investirà 13,9 miliardi di dollari in 10 anni per realizzare la più avanzata rete 5G standalone.

Rivolge attenzione al tema Cor.Com – Il Corriere delle Telecomunicazioni con un articolo a firma di Patrizia Licata pubblicato lo scorso 14 giugno: Le efficienze stimate della fusione dovrebbero ammontare a più di 700 milioni di sterline di costi annuali e sinergie di capex entro il quinto anno intero dopo il completamento, con un Van (valore attuale netto) implicito di oltre 7 miliardi di sterline.L’attuale Ceo di Vodafone Uk Ahmed Essam diventerà Ceo di MergeCoe l’attuale Cfo di Three Uk Darren Purkis assumerà il ruolo di Cfo di MergeCo. La transazione dovrebbe chiudersi prima della fine del 2024, soggetta alle approvazioni normative e degli azionisti.

L’annuncio suggella un’operazione attesa dallo scorso autunno, quando i due gruppi hanno rivelato di essere in trattativa per l’operazione. L’accordo, se approvato dalle autorità di regolamentazione, creerà un gruppo con un totale di 27 milioni di clienti mobili. Come ricordato anche nell’articolo di Patrizia Licata, Margherita Della Valle, CEO del gruppo Vodafone, ha dichiarato: “La fusione è ottima per i clienti, ottima per il paese e ottima per la concorrenza. È trasformativa in quanto creerà una rete 5G best-in-class – anzi la migliore in Europa-, offrendo ai clienti un’esperienza superiore. Come paese, il Regno Unito beneficerà della creazione di un terzo operatore in scala sostenibile e fortemente competitivo capace di trainare la crescita, l’occupazione e l’innovazione. Per Vodafone, questa transazione è un punto di svolta nel nostro mercato interno”.

Le due aziende affermano che la fusione creerà un terzo operatore di grandi dimensioni che aumenterà il livello di concorrenza con i due principali operatori convergenti del Regno Unito e fornirà anche più scelta nei partner all’ingrosso per gli Mvno del Regno Unito. L’azienda combinata offrirà l’accesso su Banda larga mobile tramite Fwa (fixed wireless access) all’82% delle famiglie entro il 2030, integrando l’accesso di MergeCo alla più grande rete in fibra completa del Regno Unito. Come ripreso nell’articolo di Patrizia Licata, la fusione non riguarda però solo la Gran Bretagna, in quanto sarebbe anche un test importante per il consolidamento tra telco in Europa, dove sono stati annunciati ma non ancora chiusi diversi accordi, come in Spagna (tra Orange e MàsMovìl) e Portogallo (proposta di acquisizione da parte di Vodafone del quarto operatore Nowo), o in futuro, per esempio, in Italia, dove Vodafone ha rifiutato l’offerta di Iliad per i suoi asset italiani e dove recentemente sono ripresi i contatti tra Iliad e Vodafone.

In un Cda di TIM tenutosi lo scorso 14 giugno è stato deciso il nome del nuovo Consigliere a coprire la poltrona lasciata libera dalle dimissioni di Arnaud de Puyfontaine, in rappresentanza del socio francese Vivendi. All’attenzione del Cda di Tim c’erano due nomi sottoposti dal Comitato Nomine: quello di Luciano Carta, ex presidente di Leonardo e sostenuto da Vivendi, e quello di Alessandro Pansa, presidente di Sparkle, dal 2013 al 2016 capo della Polizia e dal 2016 al 2018 direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. È stato nominato Pansa con nove voti a favore contro cinque. Dedicano attenzione alla notizia tutti i principali organi di stampa, fra cui Il Corriere della Sera, con un articolo a firma di Federico De Rosa, che sottolinea: Ha prevalso l’orientamento di coaptare qualcuno che già conosce l’azienda. Sempre De Rosa aggiunge: Lunedì prossimo il consiglio si riunirà per esaminare la relazione degli Advisor e le fairness opinion sulle nuove offerte presentate da Cdp-Macquaire e Kkr per la rete. Non sono attese decisioni, che arriveranno il 22 quando il board deliberà sulle offerte.

Intanto in Borsa Tim ha realizzato nei giorni scorsi una serie significativi di rialzi, in attesa di conoscere cosa avverrà fra il 19 e il 22 giugno. Inoltre sullo scorporo della rete Tim la scorsa settimana lo scenario ha visto un nuovo entrante per il possibile contributo alla partita, per la precisione F2i, il maggiore gestore indipendente italiano di fondi infrastrutturali. Ad esempio gli esperti del Gruppo Equita, società indipendente di investimenti finanziari, in merito al dossier riguardante la cessione della Rete, dichiarano: “F2i sarebbe interessata al deal NetCo (probabilmente al fianco di Kkr)”. Secondo le indiscrezioni- prosegue Equita nel commento – “F2i sarebbe pronto a prendere una partecipazione fino al 15% di NetCo al fianco di KKR”. Gli esperti aggiungono che la partecipazione di F2i, oltre all’aspetto finanziario, potrebbe rendere più complesso il coinvolgimento diretto di CDP. Mentre su un’eventuale richiesta di assemblea da parte di Vivendi, per Equita “sembra una strada complessa e che rischierebbe di destabilizzare il gruppo in una fase molto delicata, e quindi rischiosa per la stessa Vivendi”.

A Strasburgo il Parlamento Ue ha adottato la propria posizione negoziale sulle norme per l’intelligenza artificiale (le prime al mondo), che vieta l’identificazione biometrica in pubblico in tempo reale. Nello stesso tempo a Bruxelles l’Antitrust Ue guidata da Margrethe Vestager ha acceso un faro su Google inviando una lettera di addebito per presunta posizione dominante nel settore della tecnologia pubblicitaria online. Appare sempre più evidente l’intenzione dell’Ue di porsi come guida legislativa nel mondo della tecnologia. «Le nuove regole saranno uno standard globale a lungo», ha commentato la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola. Dedicano attenzione al tema tutti i principali organi di stampa, fra cui il Foglio con un articolo pubblicato lo scorso 15 giugno: Con 499 voti a favore, 28 contrari e 93 astenuti, ieri il Parlamento europeo ha approvato l’“AI Act”, un pacchetto di norme ce dovrebbe regolamentare il vasto settore dell’intelligenza artificiale. Al voto di Strasburgo seguirà ora il “trilogo”, cioè la discussione con le altre istituzioni europee (Consiglio e Commissione), da cui usciràil testo definitivo, che sarà varato auspicabilmente entro la fine di quest’anno. Si tratterà in ogni caso di ritocchi lievi e pertanto, sebbene non definitivo, l’impianto del documento di ieri resterà grossomodo invariato. La principale novità contenuta nell’“AI Act” è l’introduzione di quattro diverse classi di rischio, con cui verranno contrassegnate le diverse tecnologie: si va dal “rischio inaccettabile” fino al “rischio limitato”, passando per una fascia di rischio “alto” e una categoria a parte, riservata all’IA generativa (del tipo ChatGPT).

Come sottolineato nell’articolo pubblicato su Il Foglio, per il livello di rischio più elevato (“bollino rosso”) l’Unione stabilisce un divieto assoluto di utilizzo e prevede una pena amministrativa nel caso in cui tale restrizione venga aggirata: si parla di una sanzione che può arrivare fino a 30 milioni di euro o, in alternativa, una cifra pari al 6 per cento del fatturato annuo dell’azienda. Fra le tecnologie considerate maggiormente pericolose, rientrano tutti i sistemi di identificazione biometrica “in tempo reale”: si tratta, cioè, di quelle tecnologie che sfruttano l’intelligenza artificiale per il riconoscimento faciale nei luoghi all’aperto o comunque pubblici. Oltre al riconoscimento facciale, fra le tecnologie vietate dall’Unione ci sono quelle che comportano una manipolazione cognitivo-comportamentale delle persone (anche a fini elettorali). Particolarmente interessanti anche gli aspetti normativi inerenti i sistemi sul modello di ChatGPT: l’Ue chiede infatti il rispetto di alcuni requisiti di trasparenza, obbligando ad esempio gli utenti a dichiarare che un testo è stato prodotto utilizzando l’intelligenza artificiale. Inoltre, l’Unione chiede che tali tecnologie vengano progettate “evitando la generazione di contenuti illegali”. Quanto a Mountain View, l’Antitrust Ue aveva avviato un’indagine preliminare nel giugno 2021: «Abbiamo scoperto che Google potrebbe aver abusato della sua posizione dominante favorendo i propri servizi adtech», ha detto la vicepresidente della Commissione Ue Vestager. Google avrebbe «violato le norme Ue» abusando del suo dominio nella filiera della tecnologia pubblicitaria. Vestager ha spiegato che i suoi tecnici nell’indagine hanno agito sostenuti dalle autorità di Italia, Francia, Danimarca, Portogallo e in contatto con Usa e Gran Bretagna.

© 2021 Valtellina S.p.A.
Via Buonarroti, 34 – 24020 Gorle (BG) – Italy
valtellina@valtellina.com


C.F. e P.IVA 00222840167 – Cap. Soc. € 18.000.000 i.v.
Reg. Imp. BG n° 00222840167 | R.E.A. n° 39405
Direzione e coordinamento di Finval SpA
  • Privacy
  • Cookie Policy
  • Credits

Rimani aggiornato sul mondo Valtellina

Lascia il tuo indirizzo email per ricevere comunicazioni e aggiornamenti dal mondo Valtellina. Compila il modulo e controlla la tua inbox per confermare l’iscrizione.