La digitalizzazione in Europa e i prossimi passi per rimanere competitivi a livello globale. Ma anche il modo in cui la guerra in Ucraina sta cambiando il mondo della tecnologia e lo sviluppo di tecnologie come il 5G: si è parlato di questo all’evento «Powering Europe’s digital decade: competitiveness and recovery» recentemente organizzato da Vodafone a Bruxelles. Dedica attenzione ai contenuti dell’evento Il Corriere della Sera, con un articolo a firma di Cecilia Mussi, pubblicato lo scorso 31 marzo: Un evento ibrido, in presenza e online, aperto dal Ceo del gruppo Vodafone, Nick Read, che ha subito posto l’accento sullo sforzo dell’azienda per aiutare i rifugiati ucraini, sottolineando che «ora più che mai l’accelerazione della digitalizzazione è fondamentale, così come è diventata prioritario concentrarsi sul 5G». Read ha poi indicato un altro tema importante, il collegamento tra trasformazione digitale e quella ambientale. «La sicurezza e la resilienza diventano il fattore fondamentale da affrontare per l’Europa», ha ricordato il Ceo. «Le innovazioni includono l’e-health e l’e-education, a disposizione di tutti e soprattutto delle PMI che sono il cuore pulsante dell’economia europea». Il 5G, ha concluso Read, dovrà essere messo al primo posto nell’agenda politica dei prossimi anni e ogni decisione politica dovrà essere presa per creare un sistema resiliente.
Nell’articolo si sottolinea inoltre l’intervento al convegno da parte della Commissaria europea per la concorrenza, Margrethe Vestager: «Tutti stanno facendo qualcosa per aiutare l’Ucraina in questa situazione tragica. E Vodafone ha dimostrato grande generosità dando la possibilità ai cittadini che hanno abbandonato il proprio Paese di rimanere connessi con chi invece è rimasto in patria». L’approccio dell’Ue, ha spiegato Vestager, è molto pragmatico ma «le tempistiche dell’Unione sono sicuramente più lente rispetto a quanto può fare un’azienda privata. Per questo siamo felici di vedere che tante società del settore tecnologico si stanno dando da fare». Sugli obiettivi del Decennio Digitale 2030 dell’Ue, il commissario ha assicurato che la transizione digitale non si fermerà, così come l’impegno verso quella ambientale e «non c’è la possibilità di dire “prima la guerra e poi il resto”. Dobbiamo fare tutto allo stesso tempo».
Sempre nell’articolo si ricorda come nell’evento è stato evidenziato il ruolo della digitalizzazione per creare una società digitale inclusiva e sostenibile. Quattro le aree demo: servizi pubblici, PMI, industria 4.0 e aree rurali. Una specifica analisi commissionata da Vodafone, ha ribadito il gap italiano nell’adozione del Cloud e la mancanza di specialisti ICT rispetto agli obiettivi del Decennio Digitale 2030. Tra il 2019 e il 2020 il numero di specialisti ICT in Italia è aumentato solo dell’1%, per raggiungere gli Obiettivi ne servirebbero 1,84 milioni in più.