Verso il 5G: gli USA laboratorio applicativo

Il 19 gennaio diventerà operativo ufficialmente il network 5G sul territorio USA, un’evoluzione strategica che evidenzia anche le problematiche connesse alla rete.

Fino a qualche tempo fa il nuovo network per le comunicazioni dei cellulari era il principale teatro di scontro tecnologico fra Usa e Cina, con Washington che esercitava la massima pressione su propri alleati in merito a quali apparecchiature preferire. Il governo americano era preoccupato della possibile supremazia cinese in un mercato da oltre 600 miliardi di dollari di pil globale. Le difficoltà di start up sono state superate e il nuovo network inizierà a funzionare in USA il 19 gennaio. Dedica al tema attenzione il periodico Affari&Finanza de La Repubblica, con un articolo a firma Paolo Mastrolilli pubblicato lo scorso 10 gennaio, che si sofferma prima di tutto sulle straordinarie potenzialità del 5G: Il sistema per le comunicazioni digitali di quinta generazione è rivoluzionario perché ha tempi di risposta molto più rapidi. Questo consente non solo di trasmettere una quantità assai più vasta di dati, velocemente, ma anche di gestire strutture industriali e militari. Per capirlo basta visitare i laboratori della Ericsson a Kista, appena fuori Stoccolma, dove questa tecnologia viene sviluppata al servizio delle esigenze più sorprendenti. C’è l’albero che quando lo tocchi ti risponde parlando, per spiegarti come lo fai sentire al tatto, ma in realtà è un sistema usato in Malaysia per monitorare e salvare le mangrovie. Ci sono le previsioni del tempo basate sulle antenne 5G, che trovandosi ad una distanza compresa tra 250 e 300 metri, ti informano in maniera millimetrica su dove pioverà. Ciò consente di evitare i disastri provocati dalle alluvioni scatenate dal riscaldamento globale. Discorso simile nelle miniere, dove il nuovo network permette di sapere sempre dove sono i minatori, e i suoi sensori lanciano l’allarme per le slavine un attimo prima che sia troppo tardi per salvarli. Nelle fabbriche il 5G rivoluziona le catene di montaggio, perché i robot potranno muoversi per andare a costruire i prodotti dove si trovano, invece di aspettarli sui nastri.

L’articolo puntualizza però anche alcune delle problematiche che si collocano in una trasformazione digitale così importante: …ormai tutti gli americani stanno comprando smartphone abilitati all’uso del 5G, ma il segretario ai Trasporti Buttigieg e il capo della Federal Aviation Administration Dikson hanno chiesto di rinviare. Motivo: il segnale del network poteva interferire con gli altimetri degli aerei, confondendo i piloti e facendoli precipitare in fase di atterraggio. AT&T e Verizon hanno rimandato di un mese l’accensione delle torri, ma poi è arrivata una nuova domanda di sospensiva. All’inizio l’hanno rifiutata, rispondendo che lo stesso sistema è già in uso in Francia, dove gli aerei americani atterrano ogni giorno. Quindi hanno accettato questo compromesso: il 5G resterà spento fino al 19 gennaio, e poi verrà attivato con una potenza inferiore rispetto a quella prevista, usando uno spectrum che termina a 3980MHz, sotto i 4.2GHz utilizzati dagli altimetri. Senza annoiare troppo con i dettagli tecnici, la sostanza è che il 5G di AT&T e Verizon dovrebbe entrare in funzione anche intorno ai cinquanta principali aeroporti Usa, senza causare incidenti.

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