Utilizzo fondi PNRR: allarme della Corte dei Conti

La Relazione semestrale 2023 della Corte dei conti sull’impiego dei fondi del PNRR evidenzia le problematicità nell’attuare interventi concreti di utilizzo delle risorse.

Martedì 28 marzo a Roma, nella Sala della Regina del Palazzo di Montecitorio, sede della Camera dei deputati, avrà luogo la presentazione della Relazione semestrale 2023 della Corte dei conti sul PNRR. È previsto l’indirizzo di saluto del Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana. Aprirà i lavori il Presidente della Corte dei conti, Guido Carlino. Seguiranno, nell’ordine, l’introduzione del Presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei conti, Enrico Flaccadoro, e la relazione del Consigliere delle Sezioni riunite, Angelo Maria Quaglini. Le anticipazioni sui contenuti della relazione già riportare da diversi organi di stampa, indicherebbero contenuti preoccupati da parte della Corte su come le amministrazioni e l’apparato pubblico stanno gestendo la strategica disponibilità dei fondi. Si ravviserebbe una generale inadeguatezza programmatoria complicata fin dai primi passi il cammino degli investimenti del PNRR. Si manifesta una cronica incapacità dell’amministrazione pubblica di impiegare le risorse stanziate. È ricca la lista degli ostacoli all’attuazione del PNRR messi in fila dalla relazione annuale del collegio del controllo concomitante della Corte dei conti, che nella delibera 6/2023 condensa i risultati delle verifiche in corso d’opera sugli investimenti del Piano effettuati nell’ultimo anno. Dedica attenzione al tema la testata economica Qui Finanza, con un articolo pubblicato lo scorso 25 marzo: L’Italia rischia di non incassare almeno 19 miliardi di euro provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Governo deve correre se non vuole mettere a repentaglio l’erogazione dei fondi del 2022 e quelli previsti per il 2023. La valutazione ufficiale sulla tabella di marcia arriverà da Bruxelles il 30 giugno, ma il ritardo sui 15 obiettivi o “milestones” in scadenza proprio per quella data comincia a farsi sentire. I buchi sull’attuazione del PNRR emergono dalla relazione della Corte dei Conti alle Camere, che attestano come un terzo degli obiettivi nazionali non sia ancora stato realizzato. Un quadro non molto incoraggiante, tanto da costringere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a lanciare un appello, citando Alcide De Gasperi. “È il momento per tutti, a partire dall’attuazione del Pnrr, di mettersi alla stanga” ha detto Mattarella nel suo intervento alla Conferenza nazionale delle Camere di Commercio di Firenze, chiamando in causa l’ex presidente del Consiglio, che con questa espressione invitava la corrente dei ‘dossettiani’ della Dc a dare un contributo fattivo all’azione del partito.

Come sottolineato nell’articolo, i problemi emergono lungo tutta la filiera degli interventi e mescolano, in misura quasi uguale, responsabilità centrali e locali. La debolezza progettuale aggravata dalla estrema eterogeneità degli interventi e dalla assenza di elementi sulla congruità del dimensionamento finanziario ha coinvolto tutti, ministeri ed enti territoriali che hanno fatto la corsa a inserire i propri piani all’interno del calderone del PNRR. I ritardi nella selezione dei progetti da finanziare sono invece soprattutto un problema delle amministrazioni centrali, titolari degli interventi del Piano, e spesso si sono rivelati tali da «comportare la necessità di una revisione del cronoprogramma».

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