Risulta evidente, soprattutto dopo la pandemia Covid e lo sviluppo delle attività digitalizzate anche in remoto, che l’evoluzione digitale sta trasformando l’ambiente di lavoro moderno. La nuova tecnologia sta ridefinendo le modalità dell’ufficio. Oggi i collaboratori si aspettano stili di lavoro contemporanei all’insegna della mobilità, della flessibilità e della condivisione. Di conseguenza, l’ufficio moderno deve adattarsi a supportare questo cambiamento. Ma come? Ologrammi, videoconferenze e intelligenza artificiale aumenteranno la produttività e daranno benessere ai lavoratori? Alcune risposte e programmi concreti provengono dalle maggiori società dell’informatica e dei servizi su rete Internet, che stanno strutturando alcuni riferimenti per le attività d’ufficio del futuro, sia a breve, sia a più lunga scadenza. Rivolge attenzione all’argomento il quotidiano Il sole 24 ore, con un articolo a firma di Luca Tremolada pubblicato lo scorso 23 ottobre: …in questi ultimi 24 mesi le grandi piattaforme digitali hanno avuto il tempo immaginare metaversi, potenziare i loro servizi di videoconferenza e portare a terra nuovi applicazioni per lavorare a distanza. Parliamo quindi di ufficio da terziario avanzato. Per usare uno slogan potremmo dire che lo scenario collaborativo post-pandemico ha effetti speciali inquietanti. Come nel caso del progetto Starline di Google. Immaginate una cabina piena di sensori e telecamere, si accende e dietro un vetro compare la persona cercata. L’effetto sembra quello nei film di quando si va a trovare un parente o un amico in prigione. Dall’altra parte compare un ologramma in tre dimensioni della persona chiamata come se fosse dietro a un vetro. I tech reporter americani che l’hanno vista da vicino dicono che sia una delle cose più realistiche mai realizzate, l’evoluzione definitiva della videochiamata. Presentato un anno fa al Google I/O sembra quasi pronto a diventare un prodotto-servizio ed è già entrato in fase sperimentale in alcune grandi multinazionali.
Come ricordato nell’articolo, più realisticamente applicabili sono le ultime novità di Microsoft che ha stretto accordi con Meta per portare le proprie app enterprise nel loro metaverso. Meta ha infatti aggiunto una funzionalità di Personal Office, che consente di creare un ufficio personalizzato nel metaverso. Così nell’articolo di Tremolada: …i gruppi di lavoro potranno lavorare su schermi multipli, integrare Zoom, applicativi di modellazione 3D e “stanze magiche”, che consentono ai team di creare luoghi in realtà virtuale sia in remoto che di persona. L’impressione però è quello di uno spazio con gli avatar sul modello Minecraft ma più bellini dove però si possono aggiungere software di produttività. Vuole dire aprire un progetto in 3D o un foglio excel mentre si discute, creare spazi di conversazione e tavoli di lavoro con un gesto e dentro i visori di realtà virtuale. Ad ogni modo, anche in questo caso, le prospettive sono quelle di una convivenza stretta tra “esserci virtualmente” ed “esserci realmente, in presenza”.