Tre anni aggiuntivi per ridurre il debito generato dagli investimenti in settori strategici come Digitale e Green. È quanto prevede la proposta di riforma del Patto di stabilità e crescita presentata dalla Commissione europea e che dovrà essere approvata dagli Stati entro fine anno per entrare in vigore dal 2024. In base alle nuove norme i tempi di rientro non saranno più quattro anni ma sette e sono previsti esenzioni o trattamenti particolari. Rivolge attenzione all’argomento Cor.Com – Il Corriere delle Telecomunicazioni con un articolo a firma di Federica Meta pubblicato lo scorso 26 aprile: Per un monitoraggio stretto del percorso di riduzione del debito gli Stati membri presenteranno relazioni annuali sullo stato di avanzamento, seguendo il modello degli attuali Piani nazionali di ripresa e resilienza. “La situazione fiscale, le sfide e le prospettive economiche variano notevolmente nei 27 Stati membri dell’Ue – si spiega nella proposta – Pertanto, un approccio unico per tutti non funziona. Le proposte mirano a passare a un quadro di sorveglianza più basato sul rischio che ponga al centro la sostenibilità del debito pubblico, promuovendo nel contempo una crescita sostenibile e inclusiva”.
Ecco perché, come ricordato nell’articolo di Cor.Com, i piani degli Stati membri definiranno i loro percorsi di aggiustamento di bilancio. Saranno formulati in termini di obiettivi di spesa pluriennali, che costituiranno l’unico indicatore operativo per la sorveglianza fiscale, semplificando così le regole di bilancio. Per ciascuno Stato con un disavanzo pubblico superiore al 3% del Pil o un debito pubblico superiore al 60% del Pil, la Commissione pubblicherà una “traiettoria tecnica” specifica per Paese. La traiettoria cercherà di garantire che il debito sia posto su un percorso plausibilmente discendente o rimanga a livelli prudenti e che il disavanzo rimanga o sia portato e mantenuto al di sotto del 3% del Pil nel medio termine. Commentando la decisione europea, il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, ha assicurato che l’allungamento del periodo di rientro dal debito generato da investimenti in transizione digitale incoraggia gli investimenti con un meccanismo che non è il classico meccanismo di contabilità di alcuni investimenti rispetto agli altri (in gergo finanziario chiamato Golden rule”): non cancella il debito, ma contabilizzano a livello europeo una parte degli investimenti in un modo diverso rispetto agli altri e in questo modo creano più spazio fiscale. Il governo italiano, tramite i propri portavoce, ha fatto sapere di aver preso atto della proposta della commissione europea sul nuovo patto di stabilità, commentando che è certamente un passo avanti, anche se era stato chiesto dall’Italia l’esclusione delle spese d’investimento, ivi incluse quelle tipiche del Pnrr digitale e green deal, dal calcolo delle spese obiettivo su cui si misura il rispetto dei parametri.