Si stringono le maglie di controllo governative sulle tecnologie strategiche che interessano le Tlc. Una nuova norma impone infatti agli operatori del settore di presentare un piano annuale dei contratti applicata anche a operazioni con fornitori Ue e retroattivamente ai procedimenti già in corso. In pratica, agli operatori di Tlc si chiede di redarre un piano annuale relativo a contratti o accordi di beni o servizi che riguardano progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione delle tecnologie vigilate. Di questi sviluppi normativi parla il quotidiano Il Sole 24 Ore, in un articolo a firma Carmine Fotina, pubblicato lo scorso 20 marzo: Per i contratti di fornitura di apparati e tecnologie 5G e cloud Palazzo Chigi alza il livello di attenzione e chiede agli operatori un piano annuale. E se le nuove indicazioni, contenute nel nuovo decreto legge con le misure di aiuto per la crisi ucraina, non saranno rispettate scatterà una sanzione che può arrivare al 3% del fatturato. Nel caso del 5G si tratta di un inasprimento dell’attuale disciplina dei poteri speciali in materia di asset strategici (golden power) mentre per l’inclusione del cloud si tratta di una novità. Sarà un decreto del presidente del consiglio (Dpcm) a dettagliare la nuova lista delle tecnologie “critiche”. L’articolo 28 della bozza del Dl contiene numerose modifiche rispetto all’attuale quadro regolamentare. Ad esempio l’estensione degli obblighi di notifica anche a contratti siglati con fornitori Ue, sebbene si possa presumere che le attenzioni maggiori dell’esecutivo siano ancora rivolte a soggetti extra Ue, in particolare cinesi per il 5G e statunitensi per il cloud.
Sempre nell’articolo si ricorda come negli anni 2020 e 2021 sul 5G ci sono state una ventina di notifiche all’anno cui è costantemente seguita l’applicazione di condizioni o prescrizioni e in un caso l’esercizio del veto all’operazione, e Fotina aggiunge: Entro 30 giorni dalla notifica, con Dpcm, il governo può approvare il piano, imponendo prescrizioni o condizioni, può esercitare il potere di veto a tutela della difesa e sicurezza nazionale oppure può dare un via libera parziale e temporale indicando un termine per la sostituzione degli apparati. Se l’operatore non rispetta i nuovi obblighi di notifica è soggetto a una sanzione amministrativa fino al 3% del fatturato e i contratti stipulati in violazione vengono annullati.