TIM: rinviata la decisione sulla rete unica

Il cda di Tim non ha deliberato sull’eventuale proroga della deadline relativa al memorandum siglato a maggio con Cdp per andare avanti sull’integrazione degli asset con Open Fiber.

Il consiglio di amministrazione di TIM effettuato lo scorso 14 ottobre non ha deliberato in merito allo slittamento della deadline del 31 ottobre sul tema della rete unica, proroga chiesta da Cdp, Macquaire e Open Fiber. Inoltre all’appuntamento del Cda non sono stati presenti Arnaud de Puyfontaine e Frank Cadoret, vale a dire i rappresentanti della francese Vivendi. Secondo fonti stampa avevano già anticipato al Presidente Salvatore Rossi la propria indisponibilità a partecipare per impegni preesistenti. Dedica attenzione al tema Il Corriere della Sera con un articolo a firma di Federico De Rosa pubblicato lo scorso 15 ottobre: Il board ha deciso di rinviare la delibera sull’estensione della timeline per discutere la rete unica – la proroga dovrebbe essere di un mese, secondo quanto avrebbero concordato i ceo di Cdp, Dario Scannapieco ed i Tim, Pietro Labriola, che martedì scorso si sono incontrati per ridefinire l’agenda – ma è di tutta evidenza che la tensione all’interno del consiglio sta salendo – (…) È possibile che Rossi convochi un nuovo board la prossima settimana per trovare la quadra e arrivare a deliberare i nuovi termini per la trattativa e per l’arrivo dell’offerta non vincolante di Cdp, che al momento scade il 31 ottobre.

Oltre al tema sulla rete unica, nel Cda di TIM del 14 ottobre sono stati discussi anche temi riguardanti il management, come riportano gli organi di stampa. Così in un articolo pubblicato su La Repubblica.it del 15 ottobre: In particolare è stato esaminato anche il profilo di Stefano Proverbiodi McKinsey (che in passato è stata tra i consulenti di Tim) e Filippo Passerinidi Inixia, candidati di standing a sostituire l’ad di Renault Luca De Meo che si è dimesso il 29 settembre. Ma anche in questo caso si è deciso di proseguire nella ricerca di un profilo indipendente e condiviso. Nell’ultimo cda era stata caldeggiata anche la candidatura di Massimo Sarmi, esperto di infrastrutture, presidente di Asstel e della rete secondaria di Fibercop (previo gradimento di Kkr, che insieme a Cdp, Open Fiber e Macquarie ha firmato il Mou), appoggiato da Vivendi, benvoluto dal futuro governo, ma che in passato, pare proprio per motivi politici, non avrebbe ricevuto l’appoggio di Cdp.

Inoltre, come ha ricordato il quotidiano Il Sole 24 ore del 14 ottobre, non c’è solo la trattativa con la Cassa depositi e prestiti: «Siamo in un contesto nel quale i tassi di interesse stanno salendo, l’inflazione c’è, mi spiegate perché noi sui prezzi wholesale non dovremmo recuperare l’inflazione?» ha spiegato ieri l’a.d. Pietro Labriola in relazione alla proposta di Agcom, messa in consultazione pubblica, di alzare i prezzi all’ingrosso, pagati dagli operatori alternativi, per aver accesso alla rete di Tim. «Mi sembra che sia una richiesta legittima ed è un trend che c’è a livello europeo». La proposta dell’Autorità per il 2023, commentano gli analisti di Intermonte, «avvicina i prezzi delle linee in rame italiane (circa il 60% di copertura) a quelli applicati nel 2022 negli altri principali Paesi europei (Francia, Germania e Regno Unito) con potenziali benefici per Tim di oltre 100 milioni di euro all’anno in termini di maggior fatturato wholesale».

© 2021 Valtellina S.p.A.
Via Buonarroti, 34 – 24020 Gorle (BG) – Italy
valtellina@valtellina.com


C.F. e P.IVA 00222840167 – Cap. Soc. € 18.000.000 i.v.
Reg. Imp. BG n° 00222840167 | R.E.A. n° 39405
Direzione e coordinamento di Finval SpA
  • Privacy
  • Cookie Policy
  • Credits

Rimani aggiornato sul mondo Valtellina

Lascia il tuo indirizzo email per ricevere comunicazioni e aggiornamenti dal mondo Valtellina. Compila il modulo e controlla la tua inbox per confermare l’iscrizione.