Fibercop, la società della rete secondaria di Tim, ha in esame per la seconda volta l’accordo commerciale tra il gruppo guidato da Pietro Labriola e Open Fiber sulle aree bianche, cioè quelle zone dove non è conveniente investire per il mercato. Secondo gli organi di stampa, alcune perplessità sono state sollevate dal socio Kkr, fondo che aveva presentato una manifestazione di interesse per tutta Tim bloccata dal cda della stessa Tim che non ha concesso la due diligence. Considerando l’importanza delle dinamiche in atto, dedica nuovamente attenzione all’argomento Cor.Com – Il Corriere delle Comunicazioni, con un editoriale del suo Direttore Mila Fiordalisi, pubblicato lo scorso 28 aprile: Nessuno stop da parte di Kkr. Né tantomeno un rinvio delle tempistiche di là da venire per valutare il dossier rete unica. Fra Tim e Open Fiber l’accordo commerciale si farà e secondo quanto risulta a Cor.Com l’intesa dovrebbe essere finalizzata già la prossima settimana.
Sempre secondo l’analisi di Mila Fiordalisi, l’accordo determinerà significative evoluzioni a livello societario e di mercato: Quel che risulta è che si procede sull’intesa di natura commerciale che consentirà a Open Fiber di accedere alle infrastrutture di Fibercop (la wholesale company di Tim in cui Kkr detiene una quota del 37,5%) anche tenendo conto del fatto che l’uscita di scena di Enel in qualità di azionista (il 50% è stato ceduto con la discesa in campo di Macquaire con una quota del 40% al fianco di Cdp salita al 60%) comporta inevitabilmente il mancato accesso alle infrastrutture della energy company – palificazioni e servizi immobiliari e di edificio – per la realizzazione delle reti in fibra nelle aree bianche.
Nell’articolo viene specificato inoltre come: Né ci sarebbero collegamenti di sorta con il dossier rete unica anche perché la newco Tim-Open Fiber necessiterebbe comunque di tempi lunghi per la finalizzazione. Ed inoltre:“Tim, su richiesta della Consob, precisa di aver firmato un accordo di riservatezza con Cdp Equity al fine di avviare interlocuzioni preliminari riguardanti l’eventuale integrazione della rete di Tim con la rete di Open Fiber, di cui Cdp Equity detiene il 60% del capitale sociale – comunicava la telco in una nota datata 2 aprile.