Il fondo d’investimento USA KKR ha dichiarato una manifestazione d’interesse, allo stato non vincolante e indicativa, a lanciare un’Opa totalitaria finalizzata al delisting che sarebbe valida al raggiungimento di almeno il 51% del capitale. Il consiglio di amministrazione di Telecom ha preso atto della proposta arrivata dal fondo Usa Kkr, già partner della compagnia in FiberCop. Dedica attenzione alla notizia, che movimenta ulteriormente lo scenario delle TLC italiane , il quotidiano Il Sole 24 ore, con un articolo a firma Antonella Olivieri pubblicato il 21 novembre.
La nota Telecom riferisce che Kkr ha qualificato la propria manifestazione d’interesse come «amichevole» e che aspira a ottenere «il gradimento degli amministratori della società e del management», nonché il gradimento del Governo visto che Telecom detiene diversi asset considerati strategici sui quali insiste il golden power. L’operazione è condizionata allo svolgimento di una due diligence confirmatoria, della durata ipotizzabile di quattro settimane. La cosa strana è che ieri il consiglio, non avendo deliberato, non avrebbe dato il via libera alla due diligence richiesta dal fondo. Non è stato possibile ottenere da Telecom un chiarimento su quando e come sarà data una risposta al partner americano. (…) Nessun dettaglio è stato fornito sul progetto, ma – secondo quanto risulta, Kkr ha intenzione di valorizzare i singoli asset del gruppo, offrendo a termine, nel giro di qualche anno, la rete a Cdp. In questo modo, negli intenti, sarebbe sciolto il nodo del golden power. Probabilmente occorrerebbe fare una riflessione anche su Sparkle (la rete dei cavi internazionali) e sui Data center.
Come sottolineato nell’articolo di Antonella Olivieri, il Governo ha preso atto dell’interesse manifestato per Tim da investitori istituzionali qualificati. Nello stesso tempo l’importanza e la delicatezza della questione hanno portato il Governo a decisioni rapide. Così nell’articolo: Sull’operazione, è la linea dettata dall’Economia, vigilerà un super comitato di ministri ed esperti che ne monitorerà gli sviluppi. Nel comitato, secondo quanto si apprende, dovrebbero figurare i ministri dell’Economia Daniele Franco, dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, dell’innovazione digitale Vittorio Colao, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, il sottosegretario con delega ai servizi segreti Franco Gabrielli, il consulente economico di Chigi Francesco Giavazzi e il capo di gabinetto del Mef Giuseppe Chinè.