L’obiettivo del progetto di TIM è coadiuvare le aziende del sistema manifatturiero italiano ad accogliere l’innovazione che pone in sinergia telecomunicazioni e digitale, facendone le leve per poter affrontare un futuro in cui Internet delle cose, automazione intelligente, remotizzazione dei processi produttivi promettono di fare la differenza. Pone attenzione ai significati del progetto e alle sue fasi attuative il quotidiano Il Sole 24 Ore, con articolo pubblicato lo scorso 17 giugno a firma di Andrea Biondi: L’obiettivo è raggiungere tutti i principali poli produttivi delle eccellenze del made in Italy e finora, fra presentazioni pubbliche e incontri istituzionali, Tim ha avuto modo di spiegare il progetto in 12 distretti: poco meno di un decimo di quelli che sono simboli della via italiana al fare industria, con una gloriosa storia alle spalle e, davanti, un futuro in cui a fare la differenza sarà la capacità di far sposare prodotto, bellezza e creatività con tecnologia e innovazione «Gli italiani sono abituati, fin dal Medioevo, a produrre, all’ombra dei campanili, cose belle che piacciono al mondo» secondo una frase dello storico dell’economia, Carlo Maria Cipolla, diventata emblematica nella descrizione di quelli che – se consideriamo la Prato del tessile o la Motor Valley dell’Emilia-Romagna – hanno anche rappresentato luoghi storici della manifattura italiana.
Come ricorda proprio nel suo articolo Andrea Biondi, le reti di nuova generazione rappresentano evidentemente una fase di svolta fondamentale, alla luce anche del fatto che gli abbonamenti al 5G nel mondo aumentano al ritmo di 1 milione al giorno, facendone la generazione mobile adottata più velocemente nella storia. Entro la fine del 2021 saranno 580 milioni gli abbonamenti nel mondo. Il 5G dovrebbe superare il traguardo del primo miliardo di abbonamenti due anni prima rispetto a quanto fatto dal 4G Lte. Sottolinea ancora Biondi: Tim mette così sul piatto la sua offerta di servizi che sotto la gestione Gubitosi è andata delineandosi e completandosi. Si va dalle soluzioni di edge e cloud computing di Noovle, la società dei data center del gruppo di TLC che ha Google come partner strategico, ai servizi IoT verticali di Olivetti per implementare la parte di Artificial Intelligence passando per le soluzioni di Cybersecurity di Telsy e per i servizi internazionali grazie a Sparkle, per connettere le sedi delle aziende, i partner e i clienti all’estero.