Il consiglio di amministrazione di Tim si è riunito lo scorso 24 febbraio, sotto la presidenza di Salvatore Rossi per esaminare l’offerta non vincolante presentata da Kkr in data 1° febbraio 2023 per l’acquisto di una partecipazione in una costituenda società cui farebbe sostanzialmente capo il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa, inclusi gli asset e le attività di FiberCop, nonché la partecipazione in Sparkle. Tim è impegnata da tempo a perseguire gli obiettivi strategici definiti in occasione del Consiglio di amministrazione del 6 luglio 2022 ed enunciati in occasione del Capital Market Day del 7 luglio 2022, che hanno la rete fissa come uno degli elementi strategici di evoluzione futura. Un nuovo tassello, presumibilmente molto importante, in questo scenario è arrivato proprio con la valutazione di Tim dell’offerta del fondo statunitense. Dedicano attenzione alla notizia tutti i principali organi di stampa, fra cui il Corriere della Sera, con un articolo a firma di Federico De Rosa, pubblicato lo scorso 25 febbraio. Nell’articolo si citano direttamente le significative dichiarazioni di Tim, fra cui il fatto che il Cda ha molto apprezzato l’interesse espresso, ma con riserva. Così esattamente la dichiarazione riportata nell’articolo e riferita alla proposta economica ricevuta: …la stessa non riflette pienamente il valore dell’asset e le aspettative di Tim, anche in termini di sostenibilità della società risultante dall’operazione ivi contemplata. Pertanto, per favorire l’allineamento delle condizioni dell’operazione proposta rispetto al quadro strategico rilevante per Tim, il consiglio ha deliberato di mettere a disposizione di Kkr – non in esclusiva – alcuni specifici elementi informativi e di richiedere le ulteriori indicazioni necessarie per comprendere a pieno gli assunti e gli economics della proposta.
Da parte di Kkr è stata repentinamente fatta pervenire agli organi di stampa una risposta, “Accogliamo con favore il comunicato del Consiglio di Amministrazione di Tim in relazione alla nostra offerta non vincolante presentata il 1° febbraio 2023 per l’acquisto di una partecipazione nella società denominata “Netco” e siamo pronti a dialogare con il board per cooperare nel rispetto degli obiettivi strategici di Tim”. Lo dichiara un portavoce del Fondo Kkr.
Di fatto il consiglio presieduto da Salvatore Rossi e guidato da Pietro Labriola ha voluto prendere tempo ma non rifiutare l’offerta, (probabilmente anche in attesa di segnali da Palazzo Chigi). La comunicazione è esplicita: una richiesta a Kkr di migliorare la sua offerta. Sotto il profilo economico, naturalmente. Appare evidente come la scelta sia stata di procedere con prudenza nei confronti del fondo Usa, al quale però viene concessa la possibilità di accedere ad alcuni “elementi informativi” sulla situazione di Telecom in cambio di ulteriori indicazioni per comprendere meglio la parte economica della proposta. L’avvio formale di una trattativa tra Telecom e Kkr non esclude che si possa arrivare ad una soluzione allargata a un ruolo dello stato-Cdp nella gestione dell’asset rete fermo restando i vincoli europei e di Antitrust. In ogni caso, come è stato sottolineato da più parti, qualcosa si è mosso e per il dossier Telecom è l’inizio di una nuova fase.