L’AD di TIM Pietro Labriola ha fatto il punto delle strategie del Gruppo nel corso della Conference Call tenutasi l’11 maggio nella quale sono stati presentati alla comunità finanziaria i risultati del primo trimestre del 2023. Particolarmente importante l’annuncio che entro il termine del prossimo 9 giugno sarà definita l’offerta per la Netco, che dovrà essere finale anche se ancora non vincolante. “Per noi è importante il tempo, – ha detto Labriola – per questo ho chiesto un’offerta definita. Tuttavia, tutti stanno cercando di abbreviare i tempi”. Labriola con gli analisti che, in conference call, lo hanno giustamente incalzato con domande sul futuro della rete, ha cercato di stemperare i toni ricordando la possibilità di mettere sul mercato, oltre alla rete, anche la divisione Enterprise. Quello che emerge è comunque l’incertezza per quanto riguarda le future strategie della società in quanto manca l’accordo sul prezzo offerto dai possibili acquirenti. Dedica attenzione al tema Cor.Com – Il Corriere delle Telecomunicazioni, con un articolo a firma di Patrizia Licata pubblicato lo stesso 11 maggio: Commentando con gli analisti i risultati finanziari di Tim, Labriola ha detto che, sulla possibilità di un’offerta combinata tra i due soggetti che hanno avanzato proposte per la rete di Tim, cioè Kkr e Cdp-Macquarie, “per noi le cose importanti sono l’execution e tempi. È importante procedere rapidamente con un basso rischio in termini di execution per valutare la validità dell’offerta…Se vogliamo fondere o combinare le cose, questo per il momento non lo possiamo dire”. Quanto all’ipotesi per Tim di tenere una quota di minoranza nella rete, “Dipende – ha risposto l’Ad in conference call con la comunità finanziaria. – Oggi non vogliamo avere diritti di veto perché altrimenti non saremmo in grado di sfruttare la disintegrazione verticale per ServiceCo e per Netco. Evitare di avere una integrazione verticale ci consentirebbe di avere più libertà nella definizione dei prezzi e ritorno sugli investimenti”.
Come sottolineato nell’articolo di Patrizia Licata, sulla rete di Tim il processo va avanti. L’offerta per la rete di Tim con il nuovo termine del 9 giugno “come reso noto da comunicato, sarà finale, ma ancora non vincolante, dipenderà anche dalla controparte, per noi è importante la velocità del processo” di cessione della Netco, “per questo abbiamo chiesto offerte definitive”, ha ribadito Labriola. “È anche importante avere un’offerta senza condizioni particolari, come sull’antitrust”. Come riportato nell’articolo di Cor.Com, Labriola ha tenuto a ribadire la solidità complessiva di TIM: Tolta la rete (Netco) Tim resta un’azienda solida, ha proseguito Labriola: “ServiceCo è un portafoglio di tre attività distinte ben bilanciate in termini di generazione di cassa, maturità del mercato e propensione al rischio” di cui fanno parte non solo Tim Consumer, ma anche Tim Enterprise e Tim Brasile. “Il modo giusto di guardare a ServiceCo è di considerare la combinazione di queste tre entità” e così “vediamo che ServiceCo è già sostenibile, con un Ebitda Al pro-forma combinato previsto significativamente superiore a 3 miliardi di euro e con Fcf operativo positivo superiore a 1 miliardo di euro nel 2023. Inoltre, la generazione di cassa è impostata su un forte traiettoria di crescita, sulla scia dell’aumento dell’Ebitda e della riduzione del Capex”, ha affermato Labriola.