“Smart city, ancora troppi ostacoli. Via ai patti pubblico-privato”, titola così l’articolo pubblicato lo scorso 28 ottobre da Cor.Com – Il Corriere delle comunicazioni, dedicato al fatto di come si avverta la necessità di attivare sistemi di partenariato PA-impresa per incentivare e promuovere la realizzazione di smart city. L’articolo prende spunto da una specifica analisi condotta da I-Com in collaborazione con WindTre e Join Group: L’Italia è sulla strada giusta per realizzare un ecosistema di smart city. Ma nonostante l’avanzamento dei progetti nei grandi Comuni del Nord, le risorse messe a disposizione dal Pnrr e gli obiettivi chiari, rimangono ancora troppi ostacoli in campo. In primis la mancanza di competenze digitali. Emerge dal report firmato da I-Com in collaborazione con Windtre e Join Group secondo cui è l’ora di un sistema di partenariati pubblico-privati in grado di superare i blocchi e assicurare il pieno sviluppo di città intelligenti.
Come ricordato nell’articolo, gli strumenti, dal dialogo competitivo agli appalti pre-commerciali, sono già stati recepiti nell’ordinamento italiano da quasi un decennio, ma sono ancora poco usati. Così nell’articolo: Secondo i dati di Agid – si legge nel report che analizza lo stato dell’arte di 14 città metropolitane italiane e relativi comuni, fra cui Milano, Genova, Firenze e Venezia – dal 2013 al 2019 sono state intraprese 80 gare d’appalto innovative, per 470 milioni di euro. Ma si tratta di un numero minimo se paragonato al totale delle gare che si sono svolte nello stesso periodo. Sempre nell’articolo si sottolinea come tra gli aspetti critici evidenziati dallo studio vi è la gestione contabile dei progetti, ad esempio l’adozione di tecnologie innovative per la PA, come il cloud, spesso ricade nella spesa corrente ed è soggetta a vincoli. In quest’ottica, la previsione di uno status speciale per particolari spese in servizi digitali innovativi potrebbe favorire una più ampia adozione da parte degli enti pubblici.
L’articolo si chiude puntualizzando come in ogni caso le basi su cui si fonda la realizzazione di una città intelligente, come ricorda lo stesso report, sono le reti di telecomunicazioni; In questo senso, alcune innovazioni, già contenute nel bando per la digitalizzazione dei Comuni, potrebbero essere integrate utilizzando, pro quota, i fondi rimanenti dai bandi per la copertura del territorio in Banda Ultra Larga allo scopo di favorire l’adozione di soluzioni smart, ad esempio in termini di ottimizzazione della mobilità e del risparmio energetico.