Robot: ordini raddoppiati nei sei mesi

Gli incentivi 4.0 rilanciano lo scenario italiano (+238%). Forte crescita anche dell’export, in un clima di fiducia che cresce di mese in mese.

Per l’industria manifatturiera italiana il 2021 si sta rivelando un anno particolarmente positivo: c’è voglia di ripresa e i dati confermano questa sensazione. Sia per l’export, sia per gli investimenti in nuove tecnologie. Basta guardare i dati macro sintetizzati da UCIMU per quanto riguarda le macchine utensili: un quasi raddoppio degli ordini nei primi sei mesi dell’anno. Ne parla Il Sole 24 Ore in un articolo a firma Luca Orlando pubblicato lo scorso 13 luglio: Qualcosa di più di un mero rimbalzo fisiologico, con risultati che non solo superano i livelli pre-Covid ma si pongono anche oltre quelli del biennio stellare 2017-2018. Scatto dell’88% targato soprattutto Italia (+238%), anche se la crescita internazionale (+57,5%) dimostra la solidità della ripresa, superiore ad ogni stima. Perché appena lo scorso ottobre, che pare distante un secolo, l’assise annuale di Ucimu presentava un quadro assai diverso. Con un recupero ancora tutto da costruire, proprio mentre le prime avvisaglie della seconda ondata di Covid frenavano i già flebili entusiasmi. Da allora, la revisione delle stime di produzione 2020, passate da un calo vicino al 35% ad una riduzione di 20 punti, hanno dato evidenza del cambio di passo, suggellato ora nell’assemblea 2021 dell’associazione dei produttori di macchine utensili da una stima di crescita a doppia cifra per l’anno in corso.
Sempre nell’articolo si sottolinea come l’Italia, quarto paese produttore ed esportatore di robot al mondo, sembra ben avviata nel sentiero di recupero, con stime che potrebbero nel corso del secondo semestre 2021 riviste ulteriormente al rialzo. E aggiunge Orlando nel suo articolo: Certezze comunque non assolute alla luce di un contesto ancora fluido, in cui costi delle materie prime e scarsità di componenti elettronici rischiano di minare la ripresa avviata raffreddando il ciclo positivo degli investimenti. Forte soprattutto in Italia, grazie agli incentivi 4.0. Scarsa disponibilità di budget e maggiore inerzia nella cultura d’impresa suggeriscono per questo target una stabilizzazione degli orizzonti di incentivo.

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