Riassetto Egea: interesse di A2A e Iren

Sono attese a breve le offerte vincolanti per la multiutility di Alba, ma ancora restano aperte soluzioni alternative, come ad esempio un socio finanziario.

Due realtà di primo piano come A2A e Iren sarebbero interessate ad acquistare Egea Energia, la multiutility di Alba di luce e gas. La cessione di questa società piemontese, considerata fra le più interessanti nel panorama della green energy nazionale, potrebbe essere la soluzione per sanare alcune difficoltà emerse con la crisi energetica degli scorsi anni e rilanciare la crescita di Egea sul mercato. Dedica attenzione al tema il quotidiano Il sole 24 ore con un articolo a firma di Cheo Condina pubblicato lo scorso 25 maggio: Il percorso per il riassetto di Egea si avvicina alla data clou. Entro il 12 giugno sono attese le offerte vincolanti per quella che la società e il suo advisor strategico e finanziario PwC ritengono sia la strada maestra: una partnership industriale con una grande multiutility, che salga in maggioranza, fornendo capitali e scala per uscire dalle attuali difficoltà finanziarie e supportare il rilancio. In lizza ci sono A2A e Iren, entrambe alle prese in questi giorni con una complessa due diligence sui bilanci (in particolare sui debiti) del gruppo di Alba. Al di là delle posizioni negoziali, ovviamente ancora distanti in questa fase, quello che si percepisce tra gli addetti ai lavori è un misto di attesa ma anche di estrema cautela per l’avvicinarsi della scadenza prevista. L’incertezza è elevata e nessun esito, ad oggi, può essere escluso: l’auspicata joint venture industriale così come, in alternativa, l’ingresso di un socio finanziario. In assenza di un investitore disposto a prendere il controllo della holding, non è da escludere uno “spezzatino” (Edison sarebbe interessata ai 200mila clienti elettricità e gas, ormai quasi tutti residenziali e con pochissime partite Iva); come scenario estremo e “residuale”, infine, c’è chi si spinge a ipotizzare un accordo di ristrutturazione del debito. Ciò fermo il fatto che la società, quanto meno nell’immediato, non avrebbe emergenze di liquidità: il nodo del rimborso previsto per giugno al prestito di Macquarie Bank sarebbe stato infatti temporaneamente risolto.

Come sottolineato nell’articolo si cercherà di arrivare al closing per settembre, anche per affrontare gli acquisti di gas previsti per l’inizio della stagione termica con le spalle solide e senza gli affanni di maxi anticipi di liquidità. Esattamente quelli che hanno gonfiato il capitale circolante nel 2022, innescando difficoltà negli acquisti. Sempre nell’articolo si ricorda come Egea ha stabilito linee guida al 2030 che prevedono investimenti su teleriscaldamento e idrico per circa 500 milioni complessivi, oltre che sul fotovoltaico. Sia A2A che Iren stanno operando con il massimo riserbo sul dossier Egea, ma anche con celerità, considerando che il tempo a disposizione per la due diligence è poco. Sul fronte “valore” da ricordare che A2A, nella proposta non vincolante, aveva valutato Egea tra 560 e 605 milioni, debiti compresi.

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