Secondo il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, è necessario accelerare sui progetti rivolti a rendere l’Italia sempre meno dipendente da forniture di gas naturale potenzialmente a rischio di interruzioni per cause geopolitiche. La corsa all’indipendenza vedrà aumentare l’acquisto di Gnl (gas naturale liquefatto). Si guarda quindi con crescente interesse ai rigassificatori. Al momento, ha ricordato il Ministro, ne abbiamo tre che vanno al 60% della loro capacità di esercizio, e possono essere a breve portati a una efficienza superiore quindi produrre più gas. La corsa all’indipendenza del gas vedrà quindi sicuramente dare più slancio anche alla flotta di navi metaniere battenti bandiera tricolore. Dedica attenzione al tema il Corriere della Sera, nell’edizione online del 12 maggio (con replica sull’edizione in carta del 13 maggio), con un articolo a firma di Fausta Chiesa: Snam sta lavorando per due rigassificatori galleggianti per sostituire il gas russo e la prima nave Frsu dovrebbe essere operativa nel 2023. Lo ha annunciato il ceo Stefano Venier durante la conference call con gli analisti a commento della trimestrale pubblicata la mattina del 12 maggio. «Come noto – ha detto Venier – il governo ha chiesto a Snam di procurare due rigassificatori su nave», e per uno «siamo in un avanzato stato di negoziazione» mentre «a breve andremo verso una negoziazione esclusiva per la seconda nave. Contiamo di averne una l’anno prossimo e l’altra nel 2024», ha detto Venier. Il ceo ha sottolineato come Snam stia «rifocalizzando le priorità» per gli investimenti alla luce del nuovo scenario del gas.
Sempre nell’articolo pubblicato su Il Corriere della Sera si ricordano i dati principali ottenuti da Snam da inizio 2022, evidenziando il rapporto tra risultati e crescente impegno per la transizione energetica orientata alla sostenibilità: I ricavi totali del primo trimestre 2022, al netto dei corrispettivi a copertura degli energy costs, ammontano a 808 milioni, in aumento di 104 milioni (+14,8%). «L’incremento – si legge nella nota – è attribuibile alla crescita dei business della transizione energetica (+63 milioni di euro), in particolare all’efficienza energetica, e dei business regolati (+41 milioni di euro), anche grazie a proventi one-off connessi alla cessione di rimanenze a magazzino di gas di proprietà, nonostante l’effetto negativo dovuto alla riduzione del WACC. I ricavi regolati, al netto dei corrispettivi a copertura degli energy costs, ammontano a 631 milioni di euro, in lieve riduzione (-3 milioni di euro, pari allo 0,5%) rispetto al primo trimestre 2021 per gli effetti della revisione del WACC a partire dal 1 gennaio 2022».
Sempre nell’articolo si ricorda inoltre come il margine operativo lordo del primo trimestre 2022 ammonta a 588 milioni di euro, in aumento di 29 milioni (+5,2%)