Dal Cda di TIM, riunitosi il 4 maggio, è emersa l’aspettativa per nuove proposte migliorative dell’offerta di acquisto della rete. Indicata la data del 9 giugno come termine di scadenza di nuove offerte. Sul tavolo anche l’idea di un progetto congiunto con Cdp e Macquarie. Dedicano attenzione al tema i principali organi di stampa, tra cui finanzareport, con un articolo pubblicato on line lo scorso 5 maggio: Dossier rete Tim ancora sotto i riflettori: un lungo cda della compagnia telefonica, già accreditato di scarse possibilità di successo, si è concluso nella tarda serata di ieri con la richiesta di ulteriori rilanci sulla netco da parte dei soggetti in corsa. Solo il fondo americano Kkr tuttavia si sarebbe detto disponibile a presentare una (ulteriore) offerta migliorativa, ma non la Cdp che agisce in consorzio con Macquarie. (…) Il board di Telecom Italia, protrattosi ieri fino a tarda serata, ha “analizzato in profondità” le offerte non vincolanti ricevute per la rete Tim da parte del consorzio Cdp-Macquarie e Kkr “e le ha ritenute non ancora adeguate”, si legge nel comunicato diffuso al termine della riunione. “Pertanto, considerata la disponibilità espressa da almeno uno degli offerenti a migliorarla, il Consiglio ha ritenuto di sondare tale disponibilità, al fine di ottenere un’offerta finale entro il 9 giugno”.
Come ricordato nell’articolo, si tratta ora di vedere se la mossa del board TIM sarà in grado di superare le perplessità del primo socio, vale a dire Vivendi. Il gruppo francese, azionista con circa il 24% di TIM, non ha finora proposto alternative percorribili. Più di una testata giornalistica ha inoltre sottolineato come Il Ministero dell’Economia «non si opporrebbe» a un’eventuale offerta congiunta promossa da Kkr e Cdp per la rete di TIM. Il Tesoro non si opporrebbe anche al coinvolgimento di F2i, qualora l’offerta congiunta di Kkr e Cdp si dimostrasse fattibile. Nell’articolo di Finanzareport si ricorda anche come il prossimo 10 maggio TIM esaminerà i risultati del primo trimestre: sono stimati ricavi per 3,84 miliardi (+4,2%), con quelli domestici in leggero calo e un ebitda organico a 1,46 miliardi (+3,6%) al traino del Brasile.