È stato pubblicato il 15 gennaio sul sito di Infratel il bando per le «aree grigie», che individua 7 milioni di numeri civici in 15 aree ed è finanziato con 3,7 miliardi derivanti dal Pnrr. Il contributo pubblico coprirà fino al 70% delle spese sostenute mentre una quota che non potrà essere inferiore al 30% rimarrà a carico del beneficiario. Dedica attenzione al tema Il sole 24 ore con un articolo pubblicato il 16 gennaio: Gli operatori di telecomunicazione potranno presentare un’offerta fino al 16 marzo con progetti per la realizzazione di nuove infrastrutture e apparati di accesso in grado di erogare servizi internet con velocità nelle ore di picco del traffico pari ad almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload. Le risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza sono pari complessivamente a 3 miliardi e 653 milioni (rispetto ai 3,8 miliardi preannunciati nel Piano c’è una differenza attribuibile a costi gestionali e quota di riserva per extra lavorazioni) ripartiti in quindici lotti territoriali: Sardegna, Puglia, Abruzzo-Molise-Marche-Umbria, Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta, Calabria Sud, Calabria Nord, Toscana, Lazio, Sicilia, Emilia Romagna, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Basilicata, Trento e Bolzano. In tutto la procedura messa a punto da Infratel, la società in-house del ministero dello Sviluppo guidata da Marco Bellezza, prevede che vengano raggiunti 6,9 milioni di indirizzi civici integralmente in fibra ottica o con tecnologia fixed wirelss access. Potranno essere presentate offerte per un solo lotto, per alcuni o per tutti ma è previsto un tetto di quelli assegnabili a un unico concorrente, pari a otto, superabile in caso di un numero di offerte insufficienti.
Come sottolineato nell’articolo de Il Sole 24 Ore, si tratta di una delle gare più attese in assolute del Pnrr, anche per gli effetti che potrebbe avere sui piani di investimento di una società della rete unica tra Tim e Open Fiber che dovesse emergere in seguito alle manovre finanziarie in corso sull’ex monopolista. Sempre nell’articolo: La gara è parte del più ampio capitolo per le connessioni veloci del Pnrr, 6,7 miliardi complessivi, coordinato dal ministero per l’Innovazione tecnologica. Il piano si è aperto in modo deludente con la gara per le isole minori andata deserta. La procedura in questione, riservata a global contractor e installatori di cavi in fibra, è risultata poco attraente per garanzie e penali poste. Su questo fronte, la nuova gara per “Italia a 1 Giga” presenta un capitolo molto dettagliato che tiene conto dell’esigenza di rispettare le milestones (obiettivi intermedi) del Pnrr imposte dalla Ue. I lavori devono essere completati entro il 30 giugno 2026 ma vengono fissati delle scadenze intermedie a partire dall’1% dei civici da collegare entro il 2022, il 15% entro giugno 2023, il 25% entro fine 2023, il 40% entro giugno 2024 e così via.