Il progetto di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) per dare sintesi tra la rete della controllata Open Fiber con quella della rivale Telecom Italia in una infrastruttura, è stato congelato dal nuovo esecutivo. Il Governo non ha condiviso la lettera d’intenti firmata da Cdp lo scorso maggio e che si sarebbe dovuta trasformare in un’offerta non vincolante entro mercoledì 30 novembre. Dedicano attenzione al tema tutti i principali organi di stampa, fra cui il Corriere della Sera, con un articolo a firma di Federico De Rosa pubblicato lo scorso 26 novembre: Il memorandum tra Cassa Depositi e prestiti e Tim sulla rete unica rischia seriamente di finire in un cassetto. Con l’avvicinarsi della scadenza del 30 novembre aumentano infatti le possibilità che l’offerta per la rete dell’ex monopolista non arrivi. Almeno per il momento e non nella forma prevista. Il governo avrebbe chiesto a Cdp di soprassedere per poter avere il tempo di valutare altre opzioni.
Come hanno sottolineato diversi organi di stampa, dopo mesi di lavoro il piano dell’Ad di Cdp Dario Scannapieco si trova di fronte a un freno di ordine politico. Cdp ha provato a rimodulare l’offerta, ha rinviato i termini e ha provato a definire un compromesso, anche tramite diversi ministeri, ma non si è giunti ad una decisione. Tanto è vero che il governo avrebbe chiesto un tavolo alternativo, per studiare nuove soluzioni da condividere con tutti gli stakeholders. Una indicazione che ha coinvolto sia i francesi di Vivendi (proprietari del 23,8% delle azioni di Tim), sia i rappresentati sindacali, portavoce degli oltre 40mila dipendenti del gruppo. Sempre gli organi di stampa hanno ricordato come dopo l’incontro governativo del 25 novembre sul tema “rete unica”, la premier Meloni ha deciso di affidare al sottosegretario Alessio Butti le deleghe per fare da coordinatore della questione. Butti a più volte ribadito pubblicamente la necessità di mantenere il controllo della rete Telecom in mani pubbliche, perché rilevando la maggioranza di Tim attraverso Cdp, la Cassa dovrebbe consolidare nei suoi bilanci anche tutti i 26 miliardi di debito dell’azienda telefonica.
Sempre Federico De Rosa nel suo articolo pubblicato da il Corriere della Sera puntualizza: Le consultazioni non sono comunque terminate (…) Lo stesso Butti la scorsa estate aveva fatto emergere l’esistenza di un piano di Fratelli d’Italia, “Progetto Minerva”, per creare la rete unica a controllo nazionale, con una formula diversa dall’acquisto dell’infrastruttura di Tim e la fusione con Open Fiber, la società per la rete in fibra controllata da Cassa e da Macquaire.