PNRR: oltre 65.000 i progetti dei Comuni

Sono 69.712 i progetti comunali già inseriti nel «Regis», il cervellone elettronico della Ragioneria generale dello Stato che gestisce le tante articolazioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Si sta progressivamente delineando la situazione dei Comuni italiani di fronte al PNRR, in particolare diventa sempre più stringente il tema delle modalità per la gestione degli investimenti, che ammontano ad oltre 40 miliardi di euro. Argomento altrettanto importante, e direttamente collegato al primo, la gestione condivisa di progetti da parte dei Comuni, dove emerge il ruolo delle Unioni e la necessità di potenziare la loro strutturazione agendo sul terreno normativo e organizzativo. Tutto questo alla luce anche del grande numero delle proposte: sono infatti 69,712 i progetti presentati dei Comuni. Rivolge attenzione al tema il quotidiano Il sole 24 ore, con un articolo a firma di Gianni Trovati pubblicato lo scorso 27 gennaio: Il loro costo ammesso si attesta 29,5 miliardi di euro, in pratica i tre quarti dei circa 40 miliardi complessivi cumulati dagli interventi che devono passare sul tavolo dei sindaci. Il censimento effettuato dal Servizio centrale del Pnrr mostra in modo efficace l’ampiezza dell’impegno che investe le amministrazioni locali nella realizzazione del Piano. I sindaci sono coinvolti in 41 filoni di investimento, articolati in 9 delle 16 componenti del Pnrr e accasati in 4 delle 6 missioni (sono escluse solo le infrastrutture per la mobilità e la salute, che intrecciano competenze nazionali e regionali). Ma i numeri offrono anche indicazioni importanti sulla geografia del Pnrr dei Comuni. A primeggiare per numero di progetti è la Lombardia, con 11.728 interventi. Ma il dato si spiega prima di tutto con le dimensioni della prima regione italiana. Il rapporto fra numero di progetti e popolazione conferma invece l’orientamento meridionale di molti filoni del Piano, con qualche sorpresa.

Nell’articolo si sottolinea come al Nord registra una quota di progetti (48,3%) leggermente superiore al peso della sua popolazione (46,4%); in questa forbice sembrano restare schiacciate le regioni del Centro, che ospitano il 19,8% dei residenti ma pesano solo per il 14% sul totale dei progetti. Prosegue l’articolo: Tolte Molise, Valle d’Aosta e Basilicata, fuori scala per le loro piccole dimensioni, il rapporto progetti/popolazione vede in testa Sardegna, Calabria e Abruzzo, con un intervento ogni 373-428 abitanti. Subito dopo si incontra in graduatoria la prima regione settentrionale, il Piemonte, con un progetto ogni 485 cittadini, mentre la Lombardia si ferma molto più in basso con un rapporto quasi doppio (843). Ma le sorprese maggiori arrivano in fondo, con il Lazio (un intervento ogni 1.505 residenti) e soprattutto con la Sicilia che chiude la classifica con un intervento ogni 1.647 abitanti. Certo, un esame completo deve tener conto anche del valore unitario dei singoli investimenti. Ma già queste cifre sembrano confermare che in alcune aree del Paese la priorità assegnata al Sud dall’obiettivo della coesione territoriale si scontra con forti deficit progettuali. I problemi, insomma, iniziano già prima della fase cruciale della realizzazione, che domina le preoccupazioni di governo ed enti locali.

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