Marco Patuano lascia la presidenza di A2A per concentrarsi sulla guida di Cellnex, realtà che ha presentato recentemente nuove strategie di sviluppo. La decisione, infatti, anche secondo l’amministratore delegato di A2A Renato Mazzoncini sarebbe dovuta a problemi di agenda di Patuano. A questo proposito diversi organi di stampa hanno ripreso la seguente dichiarazione dell’AD della multiutility: «L’azienda – spiega – ha una governance molto ordinata. Siamo tranquilli, perché lo statuto prevede tutti i passaggi per garantire la stabilità». Sempre le indiscrezioni della stampa hanno indicato tra i possibili successori di Patuano alla Presidenza il nome di Roberto Tasca, anche se una decisione non è stata ancora presa. Ricordiamo che dallo scorso 28 aprile Marco Patuano è amministratore delegato di Cellnex, il gestore spagnolo delle torri telefoniche presente anche in Italia. Fra le testate giornalistiche che hanno dedicato spazio alla notizia delle dimissioni, sintetizza il contenuto dell’evento La Repubblica, con un articolo/intervista a Patuano a cura di Sara Bennewitz: Marco Patuano lascia la presidenza di A2A nel giorno di una semestrale record, chiusa con un margine operativo lordo di 880 milioni (+26%), che la porta ad alzare i target del 2023da cui si aspetta un mol compreso tra 1,74 e 1,78 miliardi, e utili in progresso tra 450 e 470 milioni. Il manager si dedicherà a tempo pieno alla guida di Cellnex, il leader europeo delle torri che cresce e rifinanzia il debito a tassi più convenienti.
Patuano cessa conseguentemente anche dalla carica di presidente del Comitato Esg e Rapporti con i Territori. Il Consiglio di amministrazione e il Collegio sindacale di A2A hanno ringraziano Patuano “per il fondamentale contributo assicurato alla società”.
Intervistato dalla Bennewitz in merito al suo impegno sempre più rivolto a Cellnex, Patuano risponde: Abbiamo ampi margini di crescita organica e faremo investimenti mirati, coinvolgendo nuovi soci di maggioranza con le tasche profonde, per rafforzare la nostra leadership.
Sempre nell’intervista, sul tema degli investimenti 5G in Europa che vanno a rilento, Patuano afferma: L’Europa non è stata capace di mantenere viva la concorrenza a vantaggio dei clienti, non ha avuto una regolamentazione orientata a favorire gli investimenti. Ora dovrà ripensarla, come succede già in asia e in Nord America. Se no la Ue, che è sempre stata pioniera nel mobile, rischia di restare indietro rispetto al resto del mondo.