Open Fiber e Tim: accordo sulle aree grigie

Il Cda di Open Fiber avrebbe dato l’assenso per stringere un’alleanza con Tim anche sulle aree grigie del Paese, quelle semi-concorrenziali del Piano Italia a 1 Giga.

L’anticipazione giornalistica proviene direttamente dalle fonti del quotidiano il Sole 24 ore, che lo scorso 14 settembre ha dedicato un articolo alla notizia: ci sarebbe il via libera del Cda di Open Fiber all’accordo con Tim sulle aree grigie. Secondo quanto scrive Andrea Biondi nell’articolo: Si tratta di un accordo di condivisione di infrastrutture secondo uno schema che, a quanto risulta al sole 24 Ore, vedrebbe Tim mettere a disposizione i cavidotti e le proprie infrastrutture nelle aree grigie a fronte di un esborso di Open Fiber di qualche decina di milioni di euro ma che in qualche modo avrebbe come contropartita la fornitura da parte di Of di collegamenti in fibra per stazioni radio base e infrastrutture nelle aree nere del Paese dove la controllata di Cdp e Macquarie è presente anche come eredità della passata Metroweb.

Come ricordato nell’articolo di Biondi, l’intesa segue quella di maggio 2022 sulle aree bianche (quelle a “fallimento di mercato” in cui Open Fiber ha vinto tre bandi per la cablatura del Paese). L’accordo si colloca in un momento in cui Tim e Open Fiber si sono trovati a luglio a vedersi contestate da Infratel penali per i ritardi nella realizzazione del Piano Italia 1 Giga (con fondi del Pnrr). Per il meccanismo esistente le penali sono recuperabili – e quindi completamente azzerabili – nelle due milestone successive e quindi entro giugno 2024. Andando avanti con i lavori diventerebbero dunque penali “virtuali”. In questo quadro, sottolinea Biondi, l’intesa potrebbe però evidentemente essere funzionale all’accelerazione del rollout grazie alla condivisione delle infrastrutture. L’articolo de Il Sole 24 ore non manca poi di evidenziare come nella riunione del Cda di Open Fiber fra i temi trattati ci sarebbe stato anche quello del rifinanziamento nell’ambito del project financing del gruppo. Nelle trattative è coinvolto un pool di 32 istituti di credito e sul punto sta lavorando l’advisor Lazard. Tutto questo avviene inoltre nell’attesa per la scadenza del 30 settembre: data entro cui il fondo Usa Kkr è chiamato a presentare una proposta vincolante per Netco (rete Tim e Sparkle). Altrettanto dinamico appare il versante politico dello scenario Tlc, nel quale il sotto segretario Butti ha anticipato una strategia governativa in quattro punti per dinamicizzare i lavori infrastrutturali della rete (ved. quanto riportato in questo numero di Connessioni).

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