È giunta al Senato la proposta governativa inerente i nuovi incentivi per lo sviluppo industriale. Alla Camera la legge di bilancio è attesa dalla fiducia e dunque l’impianto si può considerare definitivo. Confermato il netto ridimensionamento degli incentivi fiscali 4.0, seppure prolungati per più anni. Lo scorso 24 dicembre ha dedicato al tema un articolo il quotidiano Il Sole 24 Ore, con un approfondimento a firma di Carmine Fotina: Il 2022 sarà l’ultimo anno utile per usufruire del credito d’imposta per i beni strumentali tradizionali (l’ex “superammortamento”), con aliquota al 6%. Il credito d’imposta per i beni tecnologici 4.0 (l’ex “iperammortamento”) viene invece prorogato al 2025 (con slittamento a metà 2026 per le consegne con acconto di almeno il 20% entro il 31 dicembre 2025) nella misura del 20% per la quota di spesa fino a 2,5 milioni, del 10% tra 2,5 e 10 milioni e del 5% oltre 10 milioni e comunque fino a 20 milioni. Si tratta di un dimezzamento rispetto alle aliquote del 2022, che sono rispettivamente del 40, del 20 e del 10%. Per quanto riguarda i beni immateriali digitali (software incluse soluzioni di cloud computing), fino al 2023, con coda a metà 2024 per le consegne, il credito d’imposta sarà ancora riconosciuto in misura del 20% fino a un tetto di beneficio di 1 milione, ma l’anno successivo si passerà al 15%; nel 2025 e sempre con allungamento al giugno successivo per le consegne si scenderà ancora, al 10%.
Nell’articolo si ricorda anche come èprevista una lunga proroga per il credito d’imposta per ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale, fino al 2031. Ma l’aliquota cala dal 20 al 10% mentre il limite massimo annuale viene innalzato da 4 a 5 milioni di euro. E ancora: Prolungamento anche per il bonus su attività di innovazione tecnologica: sempre al 10%, nel limite di 2 milioni, fino al 2023. Poi scatta la diminuzione al 5% nel 2024 e 2025, ultimo anno di agevolazione. Décalage anche per i progetti di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, dal 15% del 2022 al 10% del 2023 e al 5% del 2024 e 2025. Il beneficio massimo viene però raddoppiato da 2 a 4 milioni. Il credito d’imposta per il design andrà avanti con aliquota del 10% entro 2 milioni di beneficio fino al 2023, poi 5% nel 2024 e 2025. Non c’è invece la proroga del credito d’imposta per attività in formazione su tecnologie 4.0. Questa misura resta attualmente attiva fino al 2022 al 50% per micro e Pmi, al 40% per le medie imprese e al 30% per le grandi.
L’articolo si conclude con un focus sull’incentivo per l’acquisto e il leasing di beni strumentali, la cosiddetta “Nuova Sabatini”, che viene rifinanziato per 900 milioni fino al 2027. È però ripristinata l’erogazione in più quote e la possibilità di ricevere tutto in un’unica tranche, che favorisce le aziende in termini di liquidità, viene di nuovo limitata ai finanziamenti fino a 200mila euro.