Uno specifico accordo è stato recentemente siglato fra la società Leonardo, Rete Mille Infrastrutture e l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani per favorire il monitoraggio, con strumenti tecnologici high tech, dello stato del territorio e delle infrastrutture (come ponti, viadotti, cavalcavia gallerie e opere d’arte). L’accordo coinvolge oltre 7.000 Comuni italiani. Obiettivo primario: favorire, spiegano gli estensori del testo, un dialogo continuo e strutturato che permetta ai Comuni di incrementare la conoscenza delle potenzialità applicative dei sistemi di monitoraggio per le infrastrutture viarie, per l’ambiente e per i beni culturali. Dedica attenzione al tema il quotidiano Il Sole 24 Ore con un articolo a firma di Raul De Forcade pubblicato lo scorso 2 marzo: Nel protocollo siglato con Anci, sono esplicitate le azioni congiunte che Comuni, Rete e Leonardo potranno attuare in maniera sinergica. Ed ecco le tappe che rappresentano la road map dell’intesa: «identificare i gap tecnologici, condividere le soluzioni sistemistiche, omogeneizzando le progettualità dei diversi Comuni, e definire un piano temporale degli interventi, che risponda a requisiti di breve, medio e lungo termine». Il protocollo prevede, in effetti, un «coordinamento tra le parti coinvolte, finalizzato a identificare e sperimentare, nell’ambito della collaborazione, soluzioni tecniche innovative a supporto delle attività di classificazione, monitoraggio e gestione del rischio delle infrastrutture e delle opere infrastrutturali, favorendo una consapevole attenzione e migliore competenza di Anci e, per suo tramite, degli enti» interessati.
Come sottolineato nell’articolo, Leonardo fornirà a Rete Mille Infrastrutture la piattaforma X-2030: una soluzione high tech per l’analisi e la correlazione delle informazioni, in grado di gestire dati satellitari e multisensoriali, oltre ad applicare l’intelligenza artificiale per supportare i processi decisionali, proprio per la gestione di ponti, viadotti, cavalcavia e gallerie. Sempre nell’articolo si ricorda come Le immagini satellitari, poi, «unite alla sensoristica sul campo e alle immagini acquisite da droni – affermano i tecnici – permettono di virtualizzare le infrastrutture da monitorare e di creare dei gemelli digitali per la loro analisi strutturale e comportamentale, attraverso modelli fisico-matematici; in questo modo è possibile rendere “intelligenti” le infrastrutture e introdurre un elevato livello di predittività nella loro gestione, a partire dalle manutenzioni».