La ripresa economica non può che passare dalla Transizione ecologica e digitale: un ritorno ai livelli produttivi pre-Covid entro il 2022 è previsto soprattutto per le imprese che hanno investito sia in eco-innovazione sia in digitalizzazione. È quanto emerge anche da un’indagine del Centro Studi delle Camere di commercio e Unioncamere, su un campione di 3000 imprese in tutta Italia, per conoscere a che punto è la duplice transizione green e digitale (G&D). All’argomento dedica un articolo a firma di Roberta Paolini il magazine economico-finanziario de La Repubblica (Affari&Finanza), pubblicato lo scorso 12 aprile: solo il 17% delle aziende ha investito o sta investendo almeno sulla transizione digitale. E di questo gruppo solo una su 10 è una microimpresa, ossia la componente più piccola e quindi più fragile. Le piccole (10-49 addetti) che intendono approcciare questo modello di produzione sono il 20%, le medio grandi (50-499 addetti) sono invece il 38%. Il mondo dell’artigianato risulta più arretrato, solo il 13% di questa tipologia di impresa intende pianificare la trasformazione, mentre c’è una relazione diretta tra la transizione digitale e l’apertura internazionale, quasi un quarto delle aziende esportatrici ha pianificato investimenti”.
La ricerca “fotografa” una situazione certamente in evoluzione, ma che mostra come sia necessario accelerare su entrambi i fronti: infatti solo il 6% delle imprese ha concluso o sta per concludere il percorso della duplice transizione ecologica e digitale. Mentre quasi 2 imprese su 3 sono ancora ai blocchi di partenza. Se sono poche le imprese Green&Digital che nel 2020 hanno raggiunto la meta avendo già investito sia in eco-innovazione sia in digitalizzazione, il 26% dell’imprenditoria manifatturiera si trova a metà strada, avendo investito nella sostenibilità ambientale o in Industry 4.0 (imprese GorD). Tuttavia la stragrande maggioranza delle imprese (62%) non ha investito e non ha intenzioni di investire né in sostenibilità ambientale né in digitalizzazione. Mentre una piccola quota di imprese (6%) pur non avendo ancora investito nella duplice transizione ha messo in programma di investire nel green e/o nel digitale (imprese potentialGD).
Ulteriore dato interessante: la quota di imprese che prevedono un aumento dell’occupazione nel 2021 è maggiore tra quelle che hanno investito nella duplice transizione rispetto alle altre imprese G&D: 11% rispettoal 2%. Investire nella sostenibilità ambientale e nella digitalizzazione, inoltre, sembra ridurre le incertezze sul futuro: la quota delle imprese che è incerta sull’andamento futuro della propria attività produttiva è del 17% tra le imprese che hanno investito sia in eco-innovazione che in Industry 4.0, contro il 21% nel caso delle altre.