Mediobanca: il websoft in Italia vale 8,3miliardi

Le principali società operanti nell’ambito Software & Web presenti in Italia hanno sviluppato un fatturato di oltre 8 miliardi di euro e occupano nella penisola circa 23mila lavoratori.

Interessanti dati emergono dall’indagine sulla presenza in Italia dei maggiori gruppi mondiali Software & Web realizzato dall’area Studi di Mediobanca. La ricerca analizza i primi nove mesi 2022 e quelli del triennio 2019–2021 delle 25 maggiori WebSoft internazionali, con ricavi superiori a 12 miliardi di euro ciascuna, di cui 11 hanno sede negli Stati Uniti, nove in Cina, due in Germania e Giappone e una in Corea del Sud. Rivolge attenzione alla ricerca Cor.Com – Il Corriere delle Telecomunicazioni, con un articolo pubblicato lo scorso 30 novembre, puntando prima di tutto a sottolineare lo sviluppo delle risorse umane impiegate: Il numero dei dipendenti è aumentato di circa 4mila unità rispetto al 2020: si tratta in prevalenza di assunti dal gruppo Amazon, che in Italia è quello che conta sul maggior numero di dipendenti: 11.911 nel 2021. Quanto al versante fiscale, i giganti del Web hanno versato in Italia 150 milioni di euro in tasse, pari a un tax rate del 25,1%, ma si arriva al 33,5% se a questo si aggiungono anche gli accantonamenti per il pagamento della digital service tax.
Sempre nell’articolo vengono evidenziati alcuni dati particolarmente significativi per tracciare lo scenario attuale del settore e le principali prospettive future a livello internazionale: tra gennaio e settembre 2022 i maggiori operatori sono cresciuti in termini di fatturato aggregato del +9,5% (sui primi nove mesi 2021), con situazioni diversificate a livello geografico – spiega il report di MedioBanca – il Nord America (+13,7%) tiene più di Europa e Asia la cui crescita è limitata a una singola cifra (rispettivamente +8,2% e +6,6%), con l’America Latina in forte accelerazione (+24,9%), pur con valori ancora contenuti (1,5% del fatturato complessivo). Il ritorno alla normalità dopo la pandemia si riflette nel rimbalzo dei comparti più penalizzati da Covid-19: sharing mobility (+111,6% di ricavi a/a) e vendite online di viaggi (+55,5%). L’incremento del giro d’affari appare invece più contenuto per quei settori che avevano già beneficiato dei cambiamenti nelle abitudini dei consumatori, come ad esempio il food delivery (+27,0%), cloud (+21,3%) ed e–commerce (+3,8%).
Ancora nell’articolo di Cor.Com si sottolinea: A differenza delle multinazionali manifatturiere, che nel periodo 2019-2021 hanno registrato una crescita dei ricavi del 7,6%, le WebSoft hanno marciato a un passo più sostenuto con il loro +50% di fatturato nello stesso periodo. I primi tre player, inoltre (Amazon, Alphabet e Microsoft), rappresentano la metà dei ricavi aggregati, con Amazon (414,8 miliardi di euro, di cui il 50,9% generato dal retail), in prima posizione dal 2014, che ne concentra da sola oltre un quarto.

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