Nonostante incremento dei costi dell’energia, balzo dei tassi e dell’inflazione, crisi geopolitiche e rallentamento del commercio globale, per il comparto delle macchine utensili Made in Italy il 2023 sarà comunque un anno positivo. Dopo lo scatto a doppia cifra del 2021 confermato l’anno successivo, lo sviluppo non si arresta come confermano i dati presentati in settimana da Ucimu-Sistemi per Produrre, che indicano una crescita del + 15% fra 2021/2022 e un previsionale a +6,5% per il 2023, oltre un miliardo in più rispetto a quanto accadeva prima della crisi Covid, nel 2019. Dedicano attenzione al tema tutti i principali organi di stampa, tra cui il magazine Industria Italiana, con un articolo pubblicato lo scorso 5 luglio: Secondo i dati di consuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu, nel 2022, la produzione italiana di macchine utensili, robot e automazione si è attestata a 7.280 milioni di euro, registrando un incremento del 15% rispetto al 2021. Il consumo è cresciuto, del 26%, a 6.311milioni, determinando l’incremento sia delle consegne sul mercato interno (3.812 milioni; +21,6%) sia delle importazioni (2.499 milioni; +33,3%). In aumento anche le esportazioni che, nel 2022, si sono attestate a 3.468 milioni di euro, l’8,5% in più rispetto all’anno precedente. Il rapporto export su produzione è sceso, dal 50,5% del 2021, al 47,6% del 2022. Nel 2022, principali mercati di sbocco dell’offerta italiana sono risultati: Stati Uniti (482 milioni, +43,5%), Germania (306 milioni, -13,3%), Cina (226 milioni, -0,7%), Francia (193 milioni, +9,6%), Polonia (188 milioni, +6,2%), Turchia (124 milioni, -3,9.
Come ricordato nell’articolo, la performance positiva dell’industria italiana del settore si è riflessa sul livello di utilizzo della capacità produttiva, la cui media annua è decisamente aumentata, passando dall’80,2% del 2021 all’86,6% del 2022. In crescita anche il carnet ordini, che si è attestato a 8 mesi di produzione assicurata, contro i 7,3 mesi dell’anno precedente. Il fatturato di settore ha raggiunto la cifra di 10.482 milioni di euro. A questo proposito Barbara Colombo, presidente Ucimu-Sistemi per Produrre, ha affermato: «Se analizziamo l’andamento dell’ultimo triennio 2021-2023, appare evidente che l’Italia della macchina utensile esce rafforzata dalla crisi sanitaria a cui ha fatto fronte in modo più efficace ed energico di molti competitors, a partire dalla Germania. Questi risultati dimostrano le nostre capacità e il valore del nostro modello di imprese agili e fortemente orientate all’innovazione».
Come emerge dalle previsioni elaborate da Ucimu anche il 2023 chiuderà con segno positivo, pur dovendo registrare un rallentamento di ordini nel primo semestre. La produzione si attesterà a 7.750 milioni di euro, il 6,5% in più rispetto all’anno precedente, segnando così un nuovo record assoluto nella storia dell’industria italiana di settore. Il consumo crescerà fino a raggiungere il nuovo valore record di 6.835 milioni di euro (+8,3%), trainando le consegne dei costruttori sul mercato domestico che otterranno un nuovo primato, attestandosi a 4.155 milioni di euro (+9%). Anche le importazioni saliranno ancora fino a toccare il valore di 2.680 milioni di euro (+7,3%). L’export crescerà a 3.595 milioni (+3,7%), così da tornare sui livelli pre-covid.