Lo scorso 28 agosto il Consiglio dei Ministri ha approvato un Dpcm che autorizza l’ingresso del ministero dell’Economia nella Netco di Tim e un decreto che ne assicura le risorse finanziarie da destinare all’operazione. Rivolgono attenzione alla notizia tutti i principali gli organi di stampa, fra cui il Corriere della sera con un articolo a firma di Daniela Polizzi pubblicato lo scorso 29 agosto: Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha poi illustrato l’impegno nella partecipazione dello Stato, fino a 2,2 miliardi «finalizzato all’utilizzo dei poteri speciali e a incidere su questioni di sicurezza su un’infrastruttura decisiva per il futuro del Paese», ha sottolineato il ministro. Le coperture verranno dalle disponibilità che restano, pari a 2,5 miliardi, del «patrimonio destinato» creato dal Mef nel 2020 per operazioni su società di rilievo strategico individuate con dpcm. È un nuovo passo avanti per il gruppo Tim, guidato dal ceo Pietro Labriola, che dà seguito al memorandum d’intesa firmato il 10 agosto tra il ministero dell’Economia e il fondo americano Kkr finalizzato a presentare un’offerta vincolante al consiglio di Tim entro il 30 settembre.
Sempre nell’articolo de Il Corriere viene sottolineato quanto ribadito sempre dal Ministro Giorgetti sul ruolo degli americani di Kkr, che nella Netco alla fine dell’operazione dovrebbe avere il 65%, Giorgetti ha ribadito che «Kkr non è nuova a Telecom-Tim, esiste già la quota in Fibercop, è un naturale interlocutore. Quello che interessa al governo è ribadire il controllo pubblico su alcune scelte strategiche». Nel frattempo continuano i confronti tra i potenziali investitori italiani che dovrebbero assicurare una presa sul 35% della società della rete.
Come riportato sempre da tutti i principali organi di stampa, la premier Meloni ha dichiarato: “Questo è un primo passo, al quale seguiranno ovviamente logiche di mercato, ma finalmente possiamo dire che in Italia c’è un governo che su un dossier così importante si attiva a difesa dell’interesse nazionale e dei lavoratori. E che ha una strategia”. Ha inoltre aggiunto: “Dopo aver trovato una soluzione seria per Ita con un accordo con Lufthansa, è venuto il momento di dare una prospettiva a quello che è stato uno dei campioni internazionali delle telecomunicazioni. La direzione intrapresa dal governo è quella che il centrodestra ha sempre auspicato e sostenuto: assumere il controllo strategico della rete di telecomunicazioni e salvaguardare i posti di lavoro”. La dichiarazione è stata interpretata dagli analisti come un sigillo al Memorandum firmato il 10 agosto scorso tra il Mef e Kkr, il fondo americano già azionista di Tim che sta trattando in esclusiva per l’acquisto della società della rete.