L’Istituto Italiano di Tecnologia: le PMI hanno bisogno di ricerca

Da Genova arriva un significativo esempio di come potrebbe svilupparsi la collaborazione tra un importante centro di ricerca e il tessuto delle PMI.

Il dialogo tra la ricerca e le PMI resta una delle chiavi fondamentali per la crescita complessiva dell’innovazione in Italia. Passare dalla consapevolezza alle proposte pratiche non è però semplice. Ci prova con tutta la sua autorevolezza ed esperienza nel dialogo imprenditoriale l’ITT – Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, diretto dal Giorgio Metta. All’interessante iniziativa dedica attenzione il quotidiano Il Sole 24 ore, con un articolo a firma Raul de Forcate pubblicato lo scorso 23 giugno:
Un accordo per sostenere le attività di ricerca e sviluppo delle piccole e medie imprese genovesi, con una particolare attenzione alle tecnologie per la salute e alla sostenibilità legata al territorio e al suo mare. L’intesa è stata firmata dal presidente della Camera di commercio di Genova, Luigi Attanasio, e dal direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia, Giorgio Metta; e prevede la creazione di uno spazio d’incontro (presso la sede di San Quirico dell’Iit), tra aziende e ricercatori dell’Istituto. L’area, hanno spiegato Attanasio e Metta, fungerà da punto di contatto tra realtà imprenditoriali interessate a sviluppare piani di ricerca e quanti, impegnati in attività all’interno dell’Iit, sono in grado di fornire indicazioni sulle possibilità di sviluppo dei progetti nonché – elemento sostanziale per un’impresa – definire il possibile sbocco di questi piani nel trasferimento tecnologico. È stato istituito, inoltre, un premio annuale da 10mila euro, battezzato Blue, green & silver (a indicare i tre settori dell’economia considerati più qualificanti per Genova) da assegnare alle imprese che si distingueranno per avere realizzato progetti innovativi. Il premio sarà assegnato sulla base delle indicazioni fornite da un comitato formato da rappresentanti di Iit, per la valutazione scientifica, ed esperti della Cciaa . «Il fatto importante – afferma Metta – è che ci sia un canale strutturato per arrivare alle pmi che hanno più difficoltà a portare l’innovazione nei loro processi, che siano produttivi o di vendita.

Per le PMI il problema fondamentale resta quello del budget per fare ricerca. Con il suo network ITT intende mettere a disposizione il proprio know-how e i propri laboratori, per svolgere anche progetti piccoli e non di lunghissima durata. Si sottolinea nell’articolo: La scommessa è di creare una connessione molto più stretta con le pmi, che poi rappresentano buona parte del tessuto produttivo nazionale. Le aziende, grazie alla Cciaa arriveranno da noi già filtrate: si comincerà a parlare e poi vedremo cosa si riesce a fare.

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