L’Industria delle macchine è ripartita con slancio

Nel primo trimestre 2021 l’industria delle macchine utensili italiana ha fatto registrare un balzo del 158% sul mercato interno.

L’industria produttrice di macchine utensili sembra essere fra i settori che stanno dando i più evidenti segnali di ripresa. Nel primo trimestre, infatti, gli ordini hanno fatto registrare un aumento del 32% rispetto al 2019. Altrettanto vero che Barbara Colombo, Presidente di Ucimu, ha invitato a non farsi prendere da facili entusiasmi e analizzare bene questo risultato. All’argomento ha dedicato attenzione anche il Sole 24 Ore, con un articolo a firma di Luca Orlando, pubblicato lo scorso 16 aprile: «Da quello che vediamo è tornato il lavoro. Perché se non fosse così, le aziende non investirebbero». Logica ineluttabile, quella di Mauro Biglia, corroborata dalla raccolta ordini del costruttore di torni piemontese, che nel primo trimestre, grazie soprattutto alla ripresa del mercato nazionale, vede un balzo della domanda del 50%. Spia ancora una volta affidabile (il tornio è la prima cartina di tornasole della domanda del settore) di un movimento più ampio, che porta le macchine utensili italiane a battere nuovi record in termini di commesse.
Domanda in crescita (la più alta dal 2007) che inverte un trend negativo registrato nel corso dell’intero 2020, quando ai problemi inerenti il lockdown si sono aggiunte le incertezze di mercato, che hanno spinto numerose aziende a congelare o rinviare i propri progetti di investimento. Continua l’articolo di Luca Orlando: «I dati – spiega la presidente di Ucimu Barbara Colombo – sono sicuramente positivi e ci permettono di tirare un po’ il fiato dopo mesi di grande difficoltà. Detto ciò, gli incrementi rilevati vanno ben ponderati: essi, infatti, si confrontano con i risultati messi a segno in un periodo, quello della prima parte del 2020, davvero difficile. Il mercato interno, che già a fine 2020 avevamo percepito avesse ripreso a macinare ordini, sta rispondendo bene, sostenuto in questo anche dalle misure di incentivo agli investimenti in nuove tecnologie di produzione previsti dal Piano Transizione 4.0». Se nel breve periodo la domanda torna a crescere, questo non spazza via del tutto le nubi sul futuro del settore, uno dei più colpiti dai vincoli alla mobilità delle persone, che impedisce od ostacola fortemente non solo l’attività commerciale ma anche quelle, fondamentali, di collaudo, assistenza e manutenzione. Limiti, spiega Barbara Colombo, che rischiano di condizionare le opportunità che alcuni mercati sono in grado di offrire in questo momento.
Un primo banco di prova per capire se davvero si sta tornando a respirare è atteso in autunno, quando Milano tornerà dopo sei anni ad ospitare Emo, la più importante rassegna globale per il comparto delle macchine utensili.

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