L’Eurocamera pone limiti all’intelligenza artificiale

Gli algoritmi non potranno identificare i volti delle persone e interpretare le emozioni in tempo reale in luoghi pubblici.

L’Eurocamera ha votato i primi paletti alle possibili azioni in luoghi pubblici dell’IA, diventando la prima istituzione al mondo ad occuparsi di questo dossier in maniera legislativa. L’intelligenza artificiale non potrà identificare le nostre facce e interpretare le nostre emozioni in tempo reale mentre camminiamo o sostiamo in luoghi pubblici. Un chiaro no all’uso del riconoscimento facciale nei luoghi pubblici è arrivato quindi dalle commissioni per il Mercato interno e per le Libertà civili del Parlamento europeo. Con 84 voti a favore, 7 contrari e 12 astensioni, l’11 maggio 2023, gli eurodeputati hanno approvato il testo della proposta di legge che delinea le prime regole sull’uso dell’intelligenza artificiale, l’Ai Act, vietando la sorveglianza biometrica, i sistemi di polizia predittiva, di riconoscimento delle emozioni e l’uso di database per il riconoscimento facciale. L’obiettivo dell’Unione europea è di costruire la prima normativa di riferimento a livello mondiale in tema di intelligenza artificiale, per garantire che questi sistemi siano supervisionati dalle persone, sicuri, trasparenti, tracciabili e non discriminatori. Pertanto i legislatori hanno deciso di vietare ogni strumento in grado di porre un livello di rischio inaccettabile per la sicurezza e la libertà delle persone. Uno stop che è stato molto dibattito all’Europarlamento. Dedicano attenzione all’argomento e alla decisione europea tutti i principali organi di stampa, a partire dall’agenzia ANSA, con un articolo redazionale pubblicato lo scorso 12 maggio su ansa.it: Le norme seguono un approccio basato su categorie di rischio e stabiliscono obblighi per i produttori a seconda del livello di pericolosità che l’IA può generare. Attenzione speciale viene rivolta a quelle tecnologie che verranno usate nell’ambito sociale, educativo o di amministrazione pubblica. Vietati invece i sistemi di punteggio sociale, ovvero la classificazione delle persone in base al loro comportamento sociale, religioso, sessuale e socio-economico. “L’Europa tutelerà i diritti senza fermare l’innovazione, stop alla video sorveglianza invasiva e stop all’uso della tecnologia senza regole. (…) Un accordo trasversale è stato trovato su quello che sarà un pilastro della lotta alla disinformazione ed alla manipolazione, ovvero l’articolo 52 del testo, che chiede che ai sistemi ad IA che interagiscono con le persone, inclusi quelli generativi come ChatGpt, “di rivelare sempre la loro natura” e che “il materiale creativo generato da IA sia sempre contrassegnato come tale”. Tra i punti cardine anche la definizione dei cosiddetti foundation models dell’IA, blocchi di sapere primario alla base del funzionamento degli algoritmi che d’ora in avanti “dovranno garantire una solida protezione dei diritti fondamentali, della salute e della sicurezza e dell’ambiente, della democrazia e dello stato di diritto”.

Come ricordato nell’articolo di ANSA, il voto finale del Pe è previsto nella Plenaria di giugno, poi il testo dovrà affrontare il negoziato con le capitali dei 27, dove sono previste fortissime pressioni per rivedere la messa al bando totale delle tecnologie a riconoscimento facciale in tempo reale. Il testo elaborato dal Consiglio Ue infatti prevede eccezioni legate proprio alla sicurezza nazionale e alla difesa dei confini.

© 2021 Valtellina S.p.A.
Via Buonarroti, 34 – 24020 Gorle (BG) – Italy
valtellina@valtellina.com


C.F. e P.IVA 00222840167 – Cap. Soc. € 18.000.000 i.v.
Reg. Imp. BG n° 00222840167 | R.E.A. n° 39405
Direzione e coordinamento di Finval SpA
  • Privacy
  • Cookie Policy
  • Credits

Rimani aggiornato sul mondo Valtellina

Lascia il tuo indirizzo email per ricevere comunicazioni e aggiornamenti dal mondo Valtellina. Compila il modulo e controlla la tua inbox per confermare l’iscrizione.