L’emergenza Covid-19 invoglia le aziende a recuperare i propri valori, rivalutare il capitale umano, riscrivere i modi di gestire l’organizzazione e riscoprire la ragione profonda del proprio esistere.
Sembra che il futuro del lavoro sia già arrivato, complici le trasformazioni che la pandemia ha impresso al mercato del lavoro. Non a caso oggi oltre l’80% dei datori di lavoro dichiara che è necessario digitalizzare ulteriormente e rapidamente i processi, inclusa una significativa espansione del lavoro a distanza. Nello stesso tempo si prevede che nei prossimi anni, gli uomini e le macchine si divideranno in modo più equo il lavoro. Le macchine si occuperanno principalmente dell’elaborazione delle informazioni e dei dati, delle attività amministrative e di quelle manuali di routine. Alle persone spetteranno invece i ruoli che hanno bisogno delle capacità umane, che tra l’altro sono proprio i compiti per i quali la domanda sarà in aumento.
Dedicano al tema uno specifico approfondimento Alfredo De Massis e Alberto Di Minin su Il Sole 24 Ore dell’11 aprile, con un articolo dal significativo titolo “Il passato, le persone, i processi, il purpose: quattro P per l’ impresa di domani”: Ci stiamo chiedendo da mesi se il nostro modo di lavorare tornerà mai ad essere come prima, oppure se alcuni dei cambiamenti introdotti in questo periodo avranno una natura duratura e strutturale. Confrontandoci con manager e imprenditori abbiamo identificato quattro aspetti su cui si è concentrata molta attenzione, quattro “P” destinate a caratterizzare la gestione dell’innovazione anche dopo il superamento di questa pandemia.
Le ricerche e le indagini effettuate a cavallo fra 2020 e 2021, evidenziano come si prospettano forti evoluzioni sia nei campi del sociale e dell’assistenza, sia nelle industrie tecnologiche della quarta rivoluzione industriale, dove sarà indispensabile trovare una sintesi fra impiego dell’intelligenza artificiale e creazione di contenuti, che resterà un compito spiccatamente umano. Gli ambiti in cui gli esseri umani saranno tenuti a mantenere il loro vantaggio competitivo includono la gestione, la consulenza, il processo decisionale, il ragionamento, la comunicazione e l’interazione. Inoltre ci sarà un aumento della domanda di lavoratori competenti in economia verde, nonché nuovi ruoli nell’ingegneria, nel cloud computing e nello sviluppo di prodotti.
L’articolo de Il Sole 24 Ore sintetizza questa evoluzione in quattro ambiti strategici: Passato – Nei periodi d’incertezza i valori tradizionali rappresentano una bussola per orientare il cambiamento e l’innovazione. Per molti imprenditori questa riscoperta è stata molto importante, tanto che nel nuovo scenario post-pandemico, la tradizione, la storia passata e il sistema di valori dell’impresa svolgeranno un ruolo cruciale per identificare le nuove strade da intraprendere e innovare nella tradizione, piuttosto che considerare passato e futuro in antitesi (…); Persone – In questi mesi abbiamo avuto la necessità di riscrivere il patto tra azienda e individuo, abbiamo chiesto flessibilità, abbiamo stretto i denti, ci siamo inventati professioni nuove. Cambiando il modo di lavorare si è riscoperta la necessità di una gestione superiore del capitale umano: sistemi aziendali più evoluti da questo punto di vista sono risultati più pronti per mettere a regime le energie e l’impegno delle persone (…) Processi – Le emergenze sanitarie che hanno caratterizzato la pandemia in corso hanno imposto misure di distanziamento sociale e un percorso di digitalizzazione delle attività lavorative. Tutto ciò ha permesso a tante aziende di superare resistenze nei confronti di strumentazioni che stavano facendo un ingresso troppo timido e di consolidare un passaggio a nuovi modi di gestire i processi in ottica blended. L’obiettivo per molti è sviluppare nuove routine di lavoro che rafforzano l’efficacia del management ma valorizzano anche lo sviluppo di capitale sociale interno ed esterno; (…) Purpose – Mai come in questi mesi abbiamo capito che impatto possa avere l’innovazione, il progresso scientifico e tecnologico sulla nostra sicurezza, sul lavoro, sulla salute. Mai come ora le aziende hanno avvertito quanto possa incidere sullo sviluppo dei nostri progetti un cambiamento repentino di scenario. Molti imprenditori e manager hanno saputo trasformare le reazioni emotive agli eventi negativi vissuti durante la pandemia in una forza propulsiva per innovare. Il purpose – la ragione per cui un’organizzazione è stata creata ed esiste, il suo significato ultimo – ha rappresentato la chiave per innescare questo meccanismo di azione.