La controllata dal ministero dell’Economia Cdp e i fondi Blackstone e Macquarie hanno perfezionano l’acquisto dell’88% di Autostrade per l’Italia e verseranno nelle casse di Atlantia 8,2 miliardi di euro. Il valore complessivo di Aspi oggi è quantificabile in 9,3 miliardi; nel 2018, prima del crollo del ponte Morandi, gli analisti finanziari calcolavano per Aspi un valore intorno ai 14 miliardi. Con il voto favorevole dell’assemblea dei soci si archivia così la lunga stagione del contenzioso col governo. In cui la revoca della concessione era stata minacciata più volte senza però portare a nessun risultato concreto. Dedica attenzione al tema Il Sole 24 ore con un articolo a firma Laura Galvagni, pubblicato lo scorso 5 maggio: Il tutto è avvenuto a circa un anno dal primo via libera formale alla vendita: il 31 maggio del 2021 infatti i soci di Atlantia avevano dato il loro assenso alla valorizzazione. Formalizzata poi l’11 giugno scorso con l’accordo Spa (Sale and purchase agreeement) tra la compagnia e Cassa. Autostrade per l’Italia, privatizzata nel 2000 con un incasso complessivo per lo Stato di circa 8 miliardi, torna dunque in mano pubblica. Lo fa con un piano strategico già scritto che vale da qui al 2038 14,5 miliardi di investimenti e 7 miliardi di interventi in manutenzione. Alla guida, come detto, ci saranno Cassa Depositi e Prestiti e i fondi Macquarie e Blackstone. Quest’ultimo è lo stesso che ora affiancherà i Benetton nell’altra partita chiave apertasi con la chiusura della vicenda Autostrade, ossia l’Opa di edizione su Atlantia.
Come si sottolinea nell’articolo, Edizione e Blackstone, con il supporto anche di Fondazione CrTorino, hanno messo sul piatto 12,7 miliardi per conquistare Atlantia. Per promuovere l’Opa i Benetton e il fondo hanno costituito una newco, Schemaquarantatrè, che è interamente controllata da un altro veicolo, battezzato Schemaquarantadue, che rappresenterà la holding di riferimento del nuovo gruppo. Sempre nell’articolo si ricorda inoltre: Nel mentre con le risorse a disposizione, derivanti anche dalla cessione di Aspi (8 miliardi pari più o meno al debito contratto dal veicolo per lanciare l’offerta), Atlantia promuoverà il piano strategico già deliberato. Il 15 giugno 2021 la compagnia ha infatti presentato le proprie linee guida di sviluppo, basate su nuovi investimenti nel settore autostradale, aeroportuale e in quello dei servizi digitali per la mobilità.