Nei centri di ricerca si guarda con sempre maggiore interesse anche alla robotica non industriale, quella destinata ad entrare in case e uffici. Osservando questi progetti di ricerca, si nota come spesso i robot non sono pensati e realizzati per sostituire gli umani. La loro relazione è più articolata. Si tratta soprattutto di cobot, robot collaborativi. Dedica attenzione al tema il quotidiano Il sole 24 ore con un articolo a firma di Luca Tremolada, pubblicato lo scorso 16 ottobre: Oggi prevale un rinnovato senso di ottimismo e di urgenza verso una maggiore automazione non solo industriale e sul posto di lavoro ma anche nella vite di tutte noi. A crederci non c’è solo il solito visionario Musk. Il gigante cinese Xiaomi ha presentato CyberOne. Cinquantadue chili di peso per 177 cm di altezza, questa estate si è esibito in un simpatico siparietto con il Ceo del produttore cinese di elettronica di consumo Lei Jun.
Eppure, come ricordato nell’articolo, la robotica extra fabbrica continua ad avere dei limiti nella sua diffusione e affermazione. Ad esempio le dimensioni delle batterie sono ancora troppo grandi. L’intelligenza artificiale è ancora poco multitasking e poi c’è il prezzo: dieci o ventimila dollari sono cifre proibitive per entrare nel mercato di massa, soprattutto in tempi dove l’inflazione si attesta sopra al 10 per cento. L’articolo de Il Sole 24 però sottolinea: Eppure, qualcosa è cambiato. Il gelido inverno demografico in alcuni Paesi tra cui l’Italia ha reso diciamo più accettabile l’idea di avere dei robot per la vecchiaia. Il nuovo rapporto World Robotics mostra che le installazioni di robot in Italia sono aumentate del 65% raggiungendo le 14.083 unità nel 2021, l’anno di maggior successo nella storia del Paese. L’Italia è il secondo mercato di robot più ampio in Europa dopo la Germania. In Cina, Giappone, Germania e Corea del Sud addirittura si prevede che la forza lavoro diminuirà di almeno 400mila unità all’anno fino al 2030 e di conseguenza hanno aumentato gli investimenti in robotica.
Guardando il futuro della robotica fuori dalle fabbriche, è prevedibile che la maggior parte dei robot non assomiglieranno al corpo umano. Esempi esistono già: gli speaker di Alexa e Google (con o senza schermo) sono “sistemi” entrati nelle case da tempo. Altrettanto si può dire per i robot che in autonomia puliscono case e piscine, oppure tagliano il prato. Avanguardie di una crescita che coinvolgerà molto aspetti della vita quotidiana.