Secondo il Centro Studi di Confindustria si potrà assistere nel 2021 ad un significativo rimbalzo dell’economia italiana ed in particolare delle aziende più solide e digitalizzate. Scrive Ettore Livini nel suo articolo pubblicato su Affari&Finanza del 28 dicembre:
“L’inedita troika formata dal vaccino, dal volano del recovery plan e dai paracadute della Bce prova a regalare all’economia italiana un 2021 in ripresa dopo l’annus horribilis del Covid. L’inerzia, malgrado il freno del secondo lockdown, resta positiva. «Ci sono dati solidi di ripartenza – conferma Francesco Daveri, direttore del programma Full-Time MBA della SDA Bocconi School of Management – che con il graduale allontanamento dalle restrizioni sociali sono destinati a consolidarsi”.
Nel momento che la fase acuta della pandemia sarà domata, inizierà la parte più difficile della ripresa e del rilancio, vale a dire rimettere in piedi l’economia nazionale ed Europea, come sottolinea ancora Livini dalle pagine del settimanale economico de La Repubblica: “Le imprese italiane oggi sono più mature rispetto alla situazione in cui erano all’epoca della crisi dei debiti sovrani, sono meglio capitalizzate, più digitalizzate e aperte alla struttura del capitale anche se quelle medio grandi avranno meno difficoltà nel dopo pandemia rispetto alla micro imprese (…) Il Jolly, comunque, vaccino a parte, resta il Recovery Plan: se vogliamo che il 2021 sia davvero l’anno della rinascita, l’Italia dovrà essere in grado di mettere in atto subito le procedure che scaricano in tempi rapidi a terra questi soldi…”