In previsione del passaggio di testimone al Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, che avverrà con l’insediamento del nuovo governo del Paese, il ministro uscente Vittorio Colao ha stilato un documento che sottolinea le cose fatte e soprattutto indica quelle che sarebbero da fare nel triennio 2023-2026. Relativamente al conseguimento degli obiettivi strategici per il PNRR, nel documento si segnalano le azioni più urgenti, da attuare nei prossimi 6-12 mesi. Inoltre nel documento si puntualizza che “a ottobre 2022 tutti i target e le milestone del Pnrr sono stati rispettati”. Dedica attenzione al tema Cor.Com – Il corriere delle comunicazioni, in un articolo del suo direttore, Mila Fiordalisi, pubblicato lo scorso 12 ottobre: Mantenere un forte presidio e coordinamento a livello di Presidenza del Consiglio sul digitale, sull’innovazione e sulla tecnologia. Rafforzare l’autorità di disegno sulle architetture digitali del Paesee la capacità di intervento per uniformarle e interconnetterle. Mantenere l’attuale modello di cooperazione con il territorio, sperimentato nel 2021-22. Consolidare e rafforzare il personale Mitd/Dtd (ministro per la Transizione digitale e Dipartimento per la trasformazione digitale) incaricato di orchestrare e supportare l’implementazione della strategia digitale e tecnologica. Queste le quattro principali sfide sul tavolo del nuovo Governo in materia di digitalizzazione secondo il ministro Vittorio Colaoche in un documento da una quarantina di pagina presenta le cose fatte e indica la visione per il futuro“Il documento vuole essere il punto di sintesi da cui il prossimo Governo potrà partire nell’implementare l’agenda digitale del Paese, per garantire continuità nell’implementazione e facilitare il rispetto degli impegni presi con la Commissione europea”, si legge.
Come ricorda ancora Mila Fiordalisi nel suo articolo, data la complessità implementativa e organizzativa di piani in corso una buona continuazione nell’esecuzione richiederà di vincere alcune sfide, fra cui: completare la strutturazione del Transformation Office per la digitalizzazione della PA; rendere operativa la piattaforma per le notifiche digitali; costituire e rendere operativa la società informatica 3-i per dotare le pubbliche amministrazioni centrali di una nuova realtà professionale funzionale alla digitalizzazione; avviare le gare per la Telemedicina e completare la realizzazione dell’ecosistema per i dati sanitari.
Nei giorni scorsi l’Istat ha evidenziato nuovamente, con dati aggiornati, il gap italiano sul fronte della fruizione di Internet. Secondo il Rapporto sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 dell’Onu, è sotto la media Ue il numero degli utenti italiani che accedono regolarmente alla Rete. Nel 2021, gli utenti regolari di internet in Italia (dai 16 ai 74 anni) sono l’80,2%, una percentuale inferiore alla media Ue27 (87%).