Istituto Italiano di Tecnologia (IIT): più infrastrutture digitali

Moltiplicata la capacità di gestire e immagazzinare dati nei 14 centri IIT su tutto il territorio nazionale. Si punta a migliorare le attività e accelerare la transizione digitale.

L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) ha posto in essere una crescita significativa delle sue infrastrutture digitali, allo scopo di supportare l’intera rete nazionale dei centri IIT, che comprende 4 sedi a Genova e 11 nei principali centri urbani del Paese. Le potenzialità sono state quadruplicate.

Obiettivo principale dello sviluppo, accelerare e ottimizzare le attività di ricerca in tutti i campi di interesse dell’Istituto, facilitando una transizione digitale efficace nel settore della ricerca. In particolare l’IIT si è dotato di un sistema avanzato per l’archiviazione dei dati, in quanto le attività sperimentali generate producono enormi volumi di dati che devono essere resi accessibili anche alla comunità scientifica e riutilizzabili in ogni momento secondo requisiti di trasparenza e sicurezza rigorosi. Rivolge attenzione all’argomento Cor.Com – Il Corriere delle Telecomunicazioni, con un articolo pubblicato lo scorso 15 settembre: L’IIT sta sviluppando internamente software che consentiranno ai suoi ricercatori, ma anche a team di ricerca di altre istituzioni – nell’ottica dell’Open Science – un accesso facile, rapido, sicuro ed efficace ai dati necessari per le sperimentazioni che poi possono essere analizzati grazie a machine learning e algoritmi di intelligenza artificiale. In questo senso l’IIT ha potenziato anche l’infrastruttura di calcolo principale, il supercomputer Franklin, che ha una velocità superiore ai 2 Petaflops, ovvero è in grado di eseguire più di 2 milioni di miliardi di operazioni al secondo, grazie ai suoi 83 nodi e alle 288 GPU (Graphic Processing Unit – unità di elaborazione grafica).

Come sottolineato nell’articolo, tra gli obiettivi è prevista una spinta nella gestione del dato Fair (Findable, Accessible, Interoperable, Resuable) secondo i principi dell’Open Science richiesti dalla Comunità Europea e dalle comunità internazionali di riferimento, e un uso più ampio di algoritmi di AI nell’analisi dei dati che porterà evoluzioni nel modo in cui alcune ricerche vengono condotte.

Questi ulteriori investimenti e sviluppi, si connettono direttamente anche all’apertura, avvenuta nel maggio scorso, del Center for Robotics and Intelligent Systems – Centro per la Robotica e i Sistemi Intelligenti (CRIS) a Genova, che ospita laboratori e strutture di test all’avanguardia per lo studio della robotica nel quale le diverse linee di ricerca – da quella chirurgica a quella industriale, dagli esoscheletri riabilitativi all’esplorazione spaziale.

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