Istituti tecnici e professionali sempre più 4.0

L’obiettivo di uno specifico piano governativo è allineare meglio la formazione scolastica alle richieste dalle imprese che evolvono con dinamiche sempre più smart.

Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha annunciato un tris di interventi da realizzare da qui a metà 2022, favoriti anche dalle risorse del PNRR, finalizzati a incentivare una maggiore sinergia tra ciò che si studia negli istituti tecnici e professionali e le concrete necessità delle aziende, che corrono velocemente verso trasformazioni 4.0. Rivolge attenzione al tema Il Sole 24 Ore, in un articolo pubblicato lo scorso 8 ottobre: In Italia, l’intera filiera dell’istruzione e formazione tecnico-professionale, nonostante riforme e programmi di studio all’avanguardia, sconta carenze strutturali, un legame non sempre strutturale con aziende e territori, e un’ingenerosa etichetta di formazione di serie B. Bianchi pensa a un intervento ordinamentale da predisporre entro il primo semestre del prossimo anno, e con l’obiettivo di allineare i curricula degli istituti tecnici e professionali alle competenze richieste dalle imprese. La riforma, è scritto nel PNRR, interesserà 4.324 istituti tecnici e professionali, oltre che il sistema di istruzione formazione professionale.

Un secondo focus di attenzione dell’intervento del Ministro dell’Istruzione riguarda gli ITS. Così nell’articolo: La seconda riforma citata riguarda gli ITS, gli Istituti Tecnici Superiori, che rappresentano a oggi in Italia il canale di formazione terziaria subito professionalizzante alternativa all’università. Gli ITS, negli anni, si sono dimostrati (monitoraggio Istruzione-Indire) veri e propri passepartout per il lavoro, con un tasso medio di occupazione a un anno dal titolo dell’80% (con punte del 90-100% in molti territori). In Parlamento c’è già un testo di riforma degli ITS, approvato lo scorso luglio alla Camera. Adesso è incardinato al Senato e l’obiettivo è di approvarlo definitivamente entro dicembre. Il PNRR destina agli ITS 1,5 miliardi nei prossimi cinque anni, con l’intento di aumentare iscritti e corsi.

Il terzo percorso di riforma indicato dal Ministro Bianchi è quella dell’orientamento, come si ricorda anche nell’articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore; l’idea, descritta nel PNRR, è quella di introdurre moduli di orientamento – circa 30 ore annue – nelle scuole media e superiori per incentivare l’innalzamento dei livelli di istruzione, anche con la realizzazione di una piattaforma digitale di orientamento, relativa all’offerta formativa terziaria di atenei e ITS. Del resto i ritardi italiani sono sotto gli occhi di tutti. Circa un terzo delle imprese dichiara di non trovare profili giusti da assumere (un’assunzione su due è considerata difficile nelle discipline Stem); c’è stato un calo generalizzato degli apprendimenti (Invalsi); la percentuale di Neet è salita dal 24,4% del 2019 al 25,5% del 2020; e abbiamo un tasso di disoccupazione giovanile che sfiora il 30% (peggio di noi solo Spagna e Grecia).

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