Iren: focus sull’ambiente

Da un lato gli investimenti nelle reti anche in funzione di scudo antinflazione, dall’altro la spinta sulla diversificazione delle fonti di generazione d’energia attraverso la crescita nelle rinnovabili.

Sono 12, una per ogni mese dell’anno, le sfide Esg, che il Gruppo Iren ha identificato come prioritarie per il 2023. Presentate nel dicembre scorso, sono ora diventate i riferimenti che guidano l’operatività del Gruppo, che ha scelto di concentrarsi sulle sfide su cui si ritiene possibile incidere, con un cambio di passo, in un orizzonte temporale di breve periodo. Dedica attenzione alle strategie del Gruppo il quotidiano Il Sole 24 Ore con un articolo a firma di Vittorio Carlini pubblicato lo scorso 5 marzo: La società, nel piano d’impresa 2021-2030, ha indicato che dei previsti 12,7 miliardi di investimenti lordi cumulati, circa 4,9 miliardi sono indirizzati sulle reti (Elettricità, Gas, Idrico e Teleriscaldamento). Si tratta di un impegno che, se ovviamente non stupisce in un comparto quale quello delle multi-utility, va comunque sottolineato. Il network è un’attività regolata o semi regolata la quale, unitamente a gran parte del settore ambiente, rappresenta un business che (ad esempio attraverso gli adeguamenti sul costo medio del capitale investito) fa da scudo (seppure non totale e alle volte con lo sfasamento nel tempo) sia contro l’inflazione che al rialzo dei tassi d’interesse. Il che, nell’attuale contesto, non è irrilevante.

Come ricordato nell’articolo, la business unit Energia di Iren prevede circa 2,5 miliardi d’investimenti lordi. Seicento milioni tra il 2021 e il 2024. Nel 2026 l’Ebitda stimato è intorno ai 230 milioni. Alla fine dei primi nove mesi del 2022 è la divisione che ha dato il maggiore contributo incrementale (+86 milioni) al Mol di gruppo. Così nell’articolo: A ben vedere, in questo settore c’è un altro focus di Iren: quello sulle energie rinnovabili. L’obiettivo, facendo leva anche su fondi esterni, è di aggiungere (rispetto al 2020) tra eolico e fotovoltaico 500 Mega Watt al 2026 per, poi, arrivare all’incremento di 2,2 Giga Watt nel 2030. La sfida è importante e guarda, seppure si proceda anche nell’eolico off-shore, soprattutto al fotovoltaico. Proprio nel Febbraio del 2022 la multi-utility ha perfezionato l’acquisto, da European Energy, di impianti solari per circa 120 MW.

Insomma, grande attenzione è posta alla sostenibilità ambientale: oltre la metà degli investimenti complessivi previsti è infatti indirizzato al raggiungimento degli obiettivi presi nei confronti degli SDG delle Nazioni Unite e il maggior impegno è rivolto all’economia circolare e all’impiego delle risorse idriche. Del resto l’aveva già anticipato l’AD Massimiliano Bianco in fase di presentazione: “Con il Piano al 2023 il Gruppo conferma l’impianto multiservizio e si prepara a cogliere ulteriori opportunità di sviluppo investendo nelle persone, acquisendo nuove competenze e accelerando sulla digitalizzazione”.  Proprio le persone e la digitalizzazione saranno i fattori abilitanti lo sviluppo del Gruppo che prevede il mantenimento, e se possibile il miglioramento, dell’investment grade (Fitch BBB) e un incremento della dividend policy.

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