Wind Tre ha anticipato ogni possibile operazione Tim sulle reti, presentando al mercato e ai sindacati la separazione della sua rete, il cui 60% sarà ceduto al fondo svedese Eqt quale partner finanziario. Secondo il piano di Wind Tre tutta l’infrastruttura attiva di rete oltre alle relazioni contrattuali con le terze parti, i servizi di connettività wholesale, e tutto il personale (per un totale di circa 2.000/2.200 lavoratori) saranno trasferiti nella Netco in circa 6/9 mesi. La notizia è stata diffusa da ANSA e ripresa da vari organi di stampa, fra cui il quotidiano Il Sole 24 ore, con un articolo a firma di Andrea Biondi pubblicato lo stesso 30 marzo: A essere venduta sarà la maggioranza (il 60%) con il 40% che rimarrà in mano a Wind Tre. E a passare nella nuova società della rete saranno 2mila dei 6.500 lavoratori della telco di proprietà della conglomerata di Hong Kong, Ck Hutchison. Wind Tre procede spedita verso la separazione della rete, in un processo che richiama concettualmente quanto sta accadendo in Tim ma i cui tempi si avviano a essere ben più stretti. Con il paradosso che quello della telco nata dall’unione di Wind e 3 Italia potrebbe risultare il primo processo compiuto di delayering sul mercato italiano, precedendo quello – sicuramente più corposo ma di cui si parla anche da molto più tempo – dell’ex monopolista.
Le prime trattative risalgono al mese di gennaio del 2022, quando Bloomberg rivelò che gli assets oggetto dello spin off avrebbero potuto comprendere l’infrastruttura digitale ed elettronica di WindTre per una valutazione complessiva compresa fra i 2 e i 4 miliardi di euro, ma all’epoca si parlò solo di una vendita di una quota di minoranza dell’operatore italiano di proprietà di CK Hutchison Holdings del miliardario in pensione Li Ka-shing. In questa nuova tornata di contrattazioni, che si troverebbero in uno stato avanzato, WindTre starebbe invece valutando anche di inserire nell’operazione la banda di frequenze radio che utilizza per offrire i suoi servizi di telecomunicazioni ai propri clienti. Come ricorda Biondi nel suo articolo, il preliminare con il fondo svedese è atteso alla firma nelle prossime settimane, mentre il closing dovrebbe avvenire, secondo previsioni, nell’ultimo trimestre dell’anno. A guidare la nascente società sarà Benoit Hanssen, co-ceo che si occupa già oggi della parte rete. Per la parte servizi (guidata da Gianluca Corti), come spiegato nell’intervista al Sole 24 Ore dei due co-ceo lo scorso 23 febbraio, il futuro sarà legato alla connettività, ma anche alla vendita di prodotti assicurativi o dei servizi tipici delle utilities.