In arrivo altri 100 milioni per la rete in aree bianche

Nel nuovo decreto PNRR promulgato dal Senato previste risorse aggiuntive per accelerare sulle reti nelle zone a fallimento di mercato.

Arrivano nuove risorse per portare la banda ultralarga nelle aree bianche. Fra gli altri provvedimenti anche la proroga di 24 mesi dei permessi per realizzare le infrastrutture delle reti di nuova generazione. Sono queste alcune delle novità inserite del decreto che riforma la governance del PNRR, approvato dal Senato. Si prevede che grazie anche a questi nuovi provvedimenti legati alla “Digitalizzazione e Innovazione” all’interno del PNRR l’impatto sul Pil raggiunga l’1,5%. Rivolge attenzione al tema Cor.Com – Il corriere delle telecomunicazioni con un articolo a firma di Federica Meta pubblicato lo scorso 14 aprile: Fino a 100 milioni per il 2023, in favore del Mimit, per consentire la rendicontazione del Grande progetto nazionale “banda ultra larga aree bianche”. La somma prevista sarà concessa dal Fondo di rotazione per le politiche comunitarie, sui programmi operativi cofinanziati dai Fondi strutturali e di investimento europei per la programmazione 2014-2020. Via libera alla proroga di 24 mesi per certificati, permessi e autorizzazioni per gli interventi per la rete a banda ultralarga. Al fine di consentire il tempestivo raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale per gli interventi relativi alla realizzazione di infrastrutture di rete a banda ultra larga fissa e mobile, sono prorogati di ventiquattro mesi, nel dettaglio, i termini relativi a tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi comunque denominati, compresi i termini di inizio e di ultimazione dei lavori previsti dal materia edilizia, che siano stati ” rilasciati o formatisi alla data di entrata in vigore del decreto”.

Come sottolineato nell’articolo di Federica Meta, la disposizione si applicherà anche ai termini relativi alle Segnalazioni certificate di inizio attività (Scia), nonché delle autorizzazioni paesaggistiche e alle dichiarazioni e autorizzazioni ambientali. Particolarmente interessanti anche le novità per quanto riguarda le infrastrutture di telecomunicazione in aree a usi civici: La realizzazione di infrastrutture di comunicazione elettronica ad alta velocità nelle zone gravate da usi civici, escluderà, d’ora in poi, la necessità dell’autorizzazione del ministero dell’Economia, senza la quale i Comuni e le associazioni agrarie non potrebbero alienare o mutare la destinazione dei terreni “convenientemente utilizzabili come bosco o come pascolo permanente”. Inoltre, a iniziative finalizzate a potenziare le infrastrutture e a garantire il funzionamento delle reti e l’operatività e continuità dei servizi di telecomunicazione, non si applicherà il vincolo paesaggistico a mente del quale sono comunque di interesse paesaggistico le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici.

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