Impianti e sistemi digitali 4.0: chiesti nuovi incentivi

La presidenza di UCIMU, Associazione dei produttori di macchine per il manifatturiero, ha chiesto al Governo Italiano interventi urgenti a sostegno del settore.

La richiesta di nuovi incentivi per l’acquisto di impianti e tecnologie, digitali soprattutto, per l’industria manifatturiera arriva dalla presidente di Ucimu-Sistemi per produrre, Barbara Colombo. Per competere l’industria italiana ha bisogno di macchine utensili aggiornate allo sviluppo delle tecnologie di ultima generazione, di robot più performanti e collaborativi, di digital e additive manufacturing. L’ammodernamento della cosiddetta “Officina Italia” sostenuto efficacemente negli scorsi anni non va fermato. La trasformazione digitale degli impianti e l’ampliamento della capacità produttiva non sono certo ultimati, devono, quindi, proseguire, ha sottolineato Colombo, che chiede a Palazzo Chigi di ragionare su nuovi provvedimenti di incentivazione alla sostituzione dei macchinari obsoleti e di introduzione di tecnologie 4.0. Anche perché queste tecnologie rispondono all’esigenza di riduzione dei consumi di energia e di gestione ottimale delle risorse. Colombo spiega inoltre che questo “strumento è sotto la lente di osservazione di altri paesi dell’Unione europea, molti dei quali ci guardano con invidia su questo”. Si occupa del tema Cor.Com – Il Corriere delle Telecomunicazioni con un articolo a firma di Veronica Balocco, pubblicato lo scorso 21 luglio: Fa registrare un calo del 23% su base semestrale, rispetto ai primi sei mesi del 2022, l’indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi&Cultura di Imprea di Ucimu-Sistemi per produrre. Il dato, che è frutto della riduzione della raccolta ordinativi che i costruttori hanno registrato sia sul mercato estero che sul mercato interno, ha spinto la presidente Barbara Colombo, a lanciare un appello al governo, chiedendo “di intervenire al più presto per confermare e potenziare il piano Transizione 4.0 che, a nostro avviso, deve prevedere, in via strutturale, un sistema modulare di incentivi fiscali che possano essere tra loro combinati ecumulatie che premino maggiormente chi investe in nuove macchine ove la digitalizzazione è anche abilitatore di sostenibilità”.

La stessa Colombo ha affermato che il ridimensionamento rilevato in questa prima parte del 2023 ha anzitutto una ragione fisiologica: il trend non poteva continuare a mantenere i ritmi del biennio post pandemia. Non si può ignorare il fatto che il calo sia determinato anche dalle condizioni di incertezza nelle quali le imprese si trovano oggi ad operare. Sulla base di questo, Ucimu avanza richieste al governo. Come ricordato nell’articolo, chiede soprattutto l’aggiunta di un secondo credito di imposta per gli investimenti in macchinari che integrano le catene del valore fisica e digitale. Questa misura andrebbe ad affiancare il credito di imposta attualmente in vigore per gli investimenti in tecnologie di produzione digitali di ultima generazione. Inoltre, si richiede una terza misura che incentivi la sostenibilità, promuovendo il green manufacturing in linea con le direttive europee.

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