Il Ftth Concil Europe sollecita: ancora più fibra

L’Associazione richiama i governi affinché vengano messe a punto roadmap con tempi più stringenti per la transizione verso la banda ultralarga.

Secondo l’Ftth Council Europe è necessario accelerare sui piani di spegnimento delle reti in rame per spingere la diffusione del Vhcn e in particolare della fibra. Sempre secondo l’Associazione “La transizione deve essere preparata in modo che nessun cittadino o impresa venga lasciato indietro”. Rivolge attenzione al tema Cor.Com – Il Corriere delle comunicazioni, con un editoriale del suo Direttore, Mila Fiordalisi, pubblicato lo scorso 19 novembre: Spegnimento del rame e digitalizzazione dei servizi pubblici: sono questi, secondo l’Ftth Council Europe, le leve su cui fare forza per spingere la domanda di fibra che continua a non essere in linea con la disponibilità di infrastrutture a livello europeo. Nel ricordare i dati appena pubblicati dalla Commissione Ue nel Desi le reti ad altissima capacità Vhcn sono disponibili per il 59% delle famiglie rispetto al 50% di un anno fa (e stando alle stime si salirà all’80% entro il 2026) – l’associazione evidenzia però che il gap resta forte fra offerta e domanda e invita i responsabili politici a prendere in considerazione alcune misure per massimizzare il potenziale degli investimenti interamente in fibra. Determinante la digitalizzazione dei servizi pubblici, peraltro riconosciuta come asse portante dalla Commissione Europea nell’ambito del Next Generation Eu. “In combinazione con misure sul lato della domanda come i voucher, può essere un forte incentivo per i cittadini a usufruire di servizi in fibra”.

Nell’articolo di Mila Fiordalsi si ricorda come anche il raggiungimento degli obiettivi delle transizioni gemelle (verde e digitale) avrà un impatto sull’adozione della fibra: “La fibra è la tecnologia più a prova di futuro ed efficiente dal punto di vista energetico ed è la chiave per allineare le agende digitali e di sostenibilità”. Pertanto, l‘Ftth Council Europe “ritiene che i decisori politici dovrebbero prendere in considerazione il cambiamento delle politiche pubbliche passando da un approccio votato alla neutralità tecnologica ad uno più orientato a sostenere la fibra ottica.

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