I risultati del Global Connectivity Index di Huawei

Lo sviluppo IoT compensa la frenata della fibra: è quanto emerge dall’edizione 2020 del Global Connectivity Index di Huawei. Riflettori puntati anche sull’intelligenza artificiale.

Il report annuale che ha come tutor Huawei classifica annualmente 79 nazioni in base agli investimenti e sviluppi per quanto riguarda innovazione tecnologica, in particolare nei settori TLC, ICT e 4.0. I dati sono sintetizzabili nel termine “performance economica digitale”. Da due anni a questa parte il report considera anche con grande attenzione la crescente influenza dell’IA sull’economia globale.

In uno specifico articolo pubblicato lo scorso 11 febbraio sul magazine on line COR.COM, la direttrice della testata Mila Fiordalisi scrive: L’Italia si piazza al 26mo posto del Global Connectivity Index (Gci) di Huawei la classifica annuale che mappa l’andamento delle economie digitali mondiali (79 i paesi presi in esame) tenendo conto di efficienza delle attività, efficienza funzionale, efficienza del sistema, efficienza e agilità organizzativa ed efficienza e resilienza dell’ecosistema. Di fatto restiamo al palo e – dato eclatante – sul fronte della banda ultralarga addirittura perdiamo punti rispetto a un anno fa (da 80 a 78). “Nell’ultimo anno c’è stato sì uno sviluppo delle infrastrutture ma non in linea con quanto atteso e con l’avanzamento di altri Paesi”, spiega Huawei a CorCom nel commentare i dati. E non a caso ci piazziamo a metà del guado, fra i cosiddetti Adopter, i Paesi a metà strada fra i Paesi ‘Starter’ – che stanno velocemente e progressivamente riducendo il loro divario digitale ed i “Frontrunner”, economie più mature che stanno dando la priorità al mantenimento dei propri budget IT e che mediamente hanno ridotto la spesa IT da 2,5 a 3,5 volte in meno.

Come ricorda lo stesso articolo di COR.COM, i cosiddetti Paesi Starter hanno compiuto progressi significativi nella copertura a banda larga: il tasso medio di penetrazione della banda larga mobile in questi Paesi è aumentato di oltre 2,5 volte, gli abbonamenti 4G sono cresciuti dall’1% al 19% e la banda larga mobile è diventata più conveniente del 25%.

Per quanto riguarda l’Italia, Mila Fiordalisi ricorda: …ci sono però anche notizie positive: cresce in un anno di 12 punti l’IoT (63 punti nel 2020 vs 51 nel 2019), seguito dall’intelligenza artificiale e dal cloud (rispettivamente invariati con 36 e 39). E nell’analizzare i pilastri del Gci, è la categoria relativa alle potenzialità del mercato italiano quella a registrare la maggiore crescita rispetto al 2019, in aumento di ben tre punti (60 vs 57). “In particolare, tra le opportunità a livello italiano si segnala la crescente capacità dell’Ict di influenzare i modelli di business e la crescita del mercato dell’IoT su base costante. Il settore delle nuove tecnologie connesse sta infatti assumendo sempre più un ruolo determinante all’interno dell’economia italiana, forte di trovare nel Paese un terreno estremamente fertile”, evidenzia il report.

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