Il Corriere della Sera, tramite Federico De Rosa, ha intervistato Luigi Gubitosi, Amministratore Delegato di Telecom Italia. Da quanto affermato del numero uno dell’azienda, viene confermato che il Gruppo avrebbe avviato una profonda trasformazione per ampliare i suoi comparti di attività.
«Oggi Tim è sia un incumbent sia una startup —, spiega l’amministratore delegato, Luigi Gubitosi. Il manager che da tre anni guida il gruppo di TLC ha avviato un profondo piano di trasformazione e il nuovo profilo dell’ex monopolista dei telefoni si inizia già a vedere —. Restiamo leader nella connettività e nell’infrastruttura ma abbiamo avviato e stiamo sviluppando attività per il mercato business e per la Pubblica Amministrazione nel Cloud, nell’hedge computing, nella cybersecurity, nell’Internet of things e nell’Intelligenza artificiale. Per il mercato consumer stiamo investendo su Tim Vision, con l’ultima novità del Campionato di Serie A in seguito all’acquisto dei diritti da parte di Dazn».
Particolarmente interessante anche domanda e risposta sul Cloud come Polo strategico nazionale? Così Gubitosi nell’intervista: «Siamo promotori in Italia della tecnologia Cloud. Noovle, nata dalla partnership tecnologica tra Tim e Google, è il primo centro di eccellenza per edge e cloud computing grazie alla più avanzata rete italiana di data center con cui offriamo servizi alle imprese, piccole e grandi, e alla Pubblica amministrazione. Tutto in massima sicurezza, localizzato in Italia e regolato da leggi italiane. Stiamo inoltre lavorando con CDP e altri partner per elaborare un progetto per il PSN che riteniamo soddisferà le esigenze di modernizzazione, sicurezza, semplificazione e innovazione della Pubblica amministrazione».
L’arrivo dei primi fondi del PNRR hanno tra le priorità la transizione digitale. L’articolista chiede quindi a Gubitosi cosa ne pensa al riguardo: «Tim ha tutte le tecnologie e le competenze dunque può fare, e farà, molto per accelerare la transizione digitale. Abbiamo la rete 5G più veloce, secondo le ultime rilevazioni di Ookla, e continuiamo a investire sulla rete Ftth ampliando il divario con la concorrenza. Continueremo a investire anche sulla rete Fwa e siamo tra i primi operatori in Europa, unico in Italia, ad aver avviato un programma di sviluppo Open Ran in collaborazione con altri operatori europei per l’innovazione della rete mobile».
Sul tema della rete unica con Open Fiber invece, l’articolista chiede direttamente a Gubitosi se ha parlato con il nuovo amministratore delegato della Cassa depositi: «I contatti con i nuovi vertici della Cdp sono ripresi, in un’ottica pragmatica e orientata a trovare la migliore soluzione per le aziende e per il Paese. È un fatto che la rete comune sia una grande opportunità per risparmiare ed è indiscutibile che l’utilizzo ottimale di strutture già esistenti darebbe certezze sul raggiungimento degli obiettivi di copertura al 2026 indicati dal ministro Colao». E il governo che ne pensa?
«Credo che apprezzerà soluzioni che portano benefici. Immagino che il governo lascerà autonomia a Cdp come azionista di Open Fiber. Noi condividiamo pienamente la visione del governo di accelerare la digitalizzazione per trasformare il Paese. Collaboreremo in ogni modo per far sì che la transizione digitale si completi nel più breve tempo possibile».