L’approvazione del bilancio Fs del 2021 avvenuta nei giorni scorsi, ha dato il via al nuovo piano industriale. Questo si focalizzerà sugli investimenti che, nello scorso anno, si sono attestati intorno ai 12,5 miliardi. nel piano 2022-2031, con la guida dell’AD Luigi Ferraris, l’obiettivo è continuare a investire una cifra di almeno 12 miliardi. Dedica attenzione al tema Il Corriere della Sera con un articolo a firma di Andrea Ducci, pubblicato lo scorso 7 aprile: «Per metà maggio presenteremo il nuovo piano industriale che prevede investimenti per oltre 10, 15 miliardi all’anno», osserva Ferraris durante un intervento al congresso nazionale della Fit Cisl, dove si è confrontato con il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini sul Pnrr. Un tema cruciale poiché il Piano nazionale di ripresa e resilienza e il Fondo Complementare assegnano ben 25,2 miliardi di euro (si tratta di oltre il 10% delle risorse a disposizione) a Fs e alle sue società controllate. Ulteriori risorse, insomma, destinate a contrassegnare il percorso del gruppo almeno fino al 2026. Nei prossimi mesi, oltre alle gare e all’avvio degli interventi legati al Pnrr, Ferraris intende attraverso il piano industriale procedere con una profonda riorganizzazione societaria. I dettagli e i benefici in termini economici arriveranno tra qualche settimana, ma il progetto è ormai ultimato e prevede la creazione di quattro poli a cui faranno capo altrettanti ambiti strategici. Il primo polo sarà legato alle infrastrutture, attraverso uno stretto coordinamento e una piena integrazione operativa tra Anas, Rfi e Italferr. Le tre società controllate da Fs dovranno avere una pianificazione e una progettualità condivisa, mettendo a fattore comune competenze e strategie sia sulla rete stradale sia sulla rete ferroviaria.
Il progetto, riporta Corriere, prevede la creazione di quattro poli a cui faranno capo quattro ambiti strategici. Il primo quello delle infrastrutture, con coordinamento tra Anas, Rfi e Italferr; poi quello del trasporto passeggeri con Trenitalia, Busitalia, Sita Nord e Ferrovie del sud est; poi i servizi di logistica e, per ultimo, quello legato ai servizi urbani e a tutte le attività ancillari legate al gruppo Fs. A questo proposito nell’articolo si sottolinea: La quarta gamba su cui poggerà la riorganizzazione sarà legata ai servizi urbani, un polo cioè che sovrintenda sulle attività ancillari del gruppo Fs legate, per esempio, alla valorizzazione di immobili ed ex siti ferroviari, così come alla gestione delle stazioni in un’ottica di maggiore integrazione con il sistema urbano che le circonda. Le società coinvolte in questo ambito sono Grandi Stazioni Immobiliare (controllata da Fs al 60%) e Fs Sistemi Urbani. Nel piano, come già delineato da Ferraris, troveranno posto anche una serie di progetti targati Fs per auto-produttore energia da fonti rinnovabili.