Cambi ai vertici di Ferrovie dello Stato: il Governo ha infatti nominato Luigi Ferraris Amministratore Delegato e Nicoletta Giadrossi Presidente. Sostituiscono rispettivamente Gianfranco Battisti e Gianluigi Vittorio Castelli. La scelta è arrivata, come specifica una nota della stessa società, “dopo un colloquio con il ministro dell’Economia Daniele Franco e dopo un lungo lavoro di valutazione”. Ferraris è un manager di grande esperienza nelle società partecipate, con un passato in Enel, Poste e Terna mentre Giadrossi arriva da Fincantieri. A questo importante avvicendamento dedica un articolo Il Corriere della Sera, con un “pezzo” a firma Antonella Baccaro pubblicato lo scorso 27 maggio: Sono all’insegna della discontinuità le prime nomine nelle partecipate dell’era Draghi, quelle del consiglio di amministrazione delle Ferrovie dello Stato, ieri completamente rinnovato. E quelle di Cassa depositi e prestiti che si preciseranno oggi, e che vedrebbero l’arrivo, al posto di Fabrizio Palermo, di Dario Scannapieco, vicepresidente della Banca europea degli investimenti. Quanto a FS, dopo fitti colloqui con l’azionista, il ministro dell’Economia Daniele Franco, la scelta del capo-azienda che dovrà gestire per un triennio i 40 miliardi del Recovery Plan è caduta, come da indiscrezioni, su Luigi Ferraris, fino al 2020 alla guida di Terna, ma con esperienza in Enel e Poste. Mentre alla presidenza approda, a sorpresa, Nicoletta Giadrossi, tra l’altro consigliere di Brembo e di Falck Renewables. Escono di scena rispettivamente Gianfranco Battisti e Gianluigi Castelli, chiudendo il 2020 con un utile per 41 milioni.
Nel concludere il suo articolo Antonella Baccaro specifica anche alcuni dei profili dei consiglieri: Le indicazioni politiche affiorano tra gli altri consiglieri, come Pietro Bracco dell’omonimo studio tributario che per la Lega ha elaborato la proposta dei CIR, i conti individuali di risparmio. Nel CDA, entrano anche Stefano Cuzzilla, presidente di Federmanager, Alessandra Bucci, già direttore marketing in Trenitalia, Riccardo Barbieri (Mef). E, ulteriore sorpresa, l’attuale CEO di Microsoft Italia, Silvia Candiani. Fino al tardo pomeriggio di ieri nelle aziende interessate ai rinnovi l’atmosfera era surreale per l’inedita assenza di indicazioni da parte del governo. Il “metodo Draghi” inizia a prendere corpo.