Il programma strategico “Percorso per il decennio digitale” istituisce un meccanismo di monitoraggio e cooperazione per conseguire gli obiettivi e i traguardi comuni per la trasformazione digitale dell’Europa. Tale quadro si basa su un meccanismo di cooperazione annuale che coinvolge la Commissione e gli Stati membri. La Commissione elabora le traiettorie previste dell’UE per ciascun obiettivo insieme agli Stati membri, che a loro volta proporranno tabelle di marcia strategiche nazionali per raggiungerli. La recente approvazione del Piano a livello comunitario apre di fatto le porte alla concretizzazione delle prospettive insite nel Piano stesso. Rivolge attenzione al tema Cor.Com – Il corriere delle Telecomunicazioni, con un articolo a firma di Veronica Balocco pubblicato lo scorso 24 novembre: Competenze digitali: avanti tutta in Europa. La plenaria di Strasburgo del Parlamento Ue ha approvato – con 529 voti favorevoli, 22 contrari e 25 astensioni – l’accordo tra colegislatori sul programma strategico per il 2030 “Percorso per il decennio digitale” (Path to the Digital Decade), volto a garantire che l’Unione europea realizzi i suoi obiettivi per una trasformazione digitale conforme ai suoi valori. L’intesa dovrà ora essere formalmente approvata dal Consiglio prima della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
Come ricordato nell’articolo, la legislazione si pone come obiettivo primario che l’80% della popolazione di età compresa tra i 16 e i 74 anni abbia almeno competenze digitali di base. Viene inoltre sottolineato come durante i negoziati con il Consiglio, i deputati hanno chiesto che almeno il 75% delle imprese europee utilizzi servizi di cloud computing, big data e intelligenza artificiale e che oltre il 90% delle Pmi europee raggiunga almeno un livello base di intensità digitale. Quattro i punti cardinali su cui si articola la “bussola” proposta dall’Ue: competenze, infrastrutture digitali sicure e sostenibili, trasformazione digitale delle imprese e digitalizzazione dei servizi pubblici. Ancora nell’articolo: Il focus digital dell’Europa, intanto, si estende a 360 gradi anche su tutti gli altri aspetti della transizione. La costruzione del portale unico dell’Unione, in questo senso, è un esempio. Intervenendo al convegno digital Sme Alliance a Bruxelles, il vice direttore generale DG Grow, Hubert Gambs, ha spiegato che lo strumento, in fase di realizzazione, “renderà davvero più facile per le imprese accedere alle informazioni online se vogliono fare affari, ad esempio, in un altro Stato membro e anche avere accesso alle procedure che devono essere completamente online”.