L’aveva annunciato ad inizio anno l’Ad di Enel Francesco Starace: la nuova società chiamata Gridspertise cerca un partner industriale e punta a oltre 1,5 miliardi di ricavi annui al 2030, con una marketshare di almeno il 10% a livello mondiale. Obiettivi ambiziosi, perseguibili grazie ad un principio base: innovazione tecnologica a vocazione smart. Lo stesso Starace aveva anticipato che la newco per la digitalizzazione delle reti elettriche si sarebbe chiamata “Gridspertise”, caratterizzata anche da un significativo partner industriale. A questi temi dedica attenzione il quotidiano Il Sole 24 Ore, con un articolo a firma di Laura Serafini, pubblicato lo scorso 15 maggio: Il gruppo elettrico guidato da Francesco Starace ha avviato da qualche settimana la procedura per aprire il capitale a un partner privato: sono stati nominati gli advisor, mandati gli inviti a operatori internazionali perché presentino una manifestazione di interesse. Ma rispetto a quanto immaginato qualche mese fa, il gruppo ha corretto il tiro sul percorso da seguire in questa forma di privatizzazione: non ci sarà una quotazione in Borsa, ma la ricerca di un partner, tecnologico o finanziario, per sostenere l’importante piano di investimenti a supporto del fabbisogno di innovazione tecnologica che la trasformazione delle reti. L’obiettivo è cedere una quota fino al 50% del capitale e dare vita a una joint venture paritetica.
Come viene ricordato nell’articolo, il portafoglio di prodotti e servizi di Gridspertise evidenzia l’impegno della società a fornire soluzioni innovative, circolari, solide e testate sul campo su larga scala, concepite per creare valore: Ora la nuova frontiera per rendere intelligenti le reti di distribuzione si chiama QEd, quantum edge device, una soluzione innovativa messa a punto da Enel assieme a partner come Qualcomm (uno dei principali sviluppatori di semiconduttori) che sfrutta l’edge computing per digitalizzare e virtualizzare i componenti fisici delle cabine secondarie. Nei fatti viene creato un “gemello digitale” attraverso applicazioni virtuali che possono essere gestite e aggiornate in remoto: la rete riesce quindi ad individuare i guasti, a prendere decisioni isolando tratti di rete per limitare i clienti coinvolti, e a ripararsi da sola, riducendo inoltre l’esposizione ai rischi dei cyberattacchi. Il gruppo elettrico installerà tra 15 e 30 mila QEd in un anno; il primo device è stato da poco installato in Calabria.
L’interesse è molto alto proprio per il livello di innovazione tecnologica e la vasta gamma di servizi di Gridspertise. Tra gli invitati alla partnership potrebbero esserci proprio Qualcomm, ma anche Adi (Analog devices non analogic). Al momento sarebbero almeno una decina i potenziali partner che stanno valutando la presentazione di una manifestazione di interesse. Il mercato dei servizi in cui opera Gridspertise già oggi vale 20 miliardi ed entro il 2030 arriverà a valere 30 miliardi. Nell’articolo de Il Sole 24 ore si sottolinea:«La nostra idea non è quella di vendere Gridspertise, ma di valorizzarla prendendo a bordo un partner che ci consenta di accelerare lo sviluppo – spiega Antonio Cammisecra, responsabile Infrastrutture e Reti di Enel a livello globale – Vogliamo creare le condizioni perché questa società resti leader di mercato a livello globale. Abbiamo invitato operatori internazionali: istituzionali finanziari, società tecnologiche, anche grandi fornitori di componentistica elettrica. Contiamo di completare la vendita entro l’anno.